Dal Commento su san Giovanni
di san Cirillo d'Alessandria,
vescovo
lib 5, cap.2;pg 73,751-754
Quando colui che aveva dato vita all'universo decise con
un'opera veramente mirabile, di ricapitolare in Cristo tutte le cose e volle
ricondurre la natura dell'uomo alla sua condizione primitiva di dignità rivelò che gli avrebbe concesso in seguito, tra gli altri doni, anche lo Spirito
Santo; non era infatti possibile che l'uomo tornasse altrimenti ad un possesso
duraturo dei beni ricevuti. Stabilisce dunque Dio il tempo della discesa in noi
dello Spirito, ed il tempo della venuta
del Cristo, che egli ci annunzia dicendo: In quei giorni, cio nel tempo del
Salvatore nostro, io effonderò il mio Spirito su ogni creatura (cfr. GI 3, 1).
Quando dunque l'ora della splendida misericordia di Dio portò sulla terra tra
noi il Figlio Unigenito nella natura umana,
cioè un uomo nato da una donna
secondo la predizione delle Sacre Scritture, colui che Dio e Padre concesse di nuovo lo Spirito e lo
ricevette per primo il Cristo, come primizia della natura umana totalmente
rinnovata. Lo attesta Giovanni quando
dichiara: Ho visto lo Spirito scendere dal cielo e posarsi sopra di Lui (Gv 1, 32). Cristo ricevette lo Spirito in
quanto uomo ed in quanto era conveniente per un uomo il riceverlo. Il Figlio di
Dio, che fu generato dal Padre rimanendo a lui consostanziale, e che esiste
prima della sua nascita umana, anzi assolutamente prima del tempo, non si
ritiene offeso che il Padre, dopo la sua nascita nella natura umana, -li dica: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato (Sal 2, 7). Il Padre afferma che colui che Dio prima del tempo e da lui generato, viene
generato oggi, volendo significare che nel Cristo accoglieva noi come suoi
figli adottivi. Il Cristo infatti, poichè
si è fatto uomo, ha assunto in sè tutta la natura umana. Il Padre ha il suo
proprio Spirito e lo dà di nuovo al Figlio, perchè anche noi lo riceviamo da lui
come ricchezza e fonte di bene. Per questo motivo egli ha voluto condividere la
discendenza di Abramo, come si dice nella Scrittura, e in tutto si fatto simile a noi suoi fratelli. L'Unigenito
Figlio non accoglie dunque per se stesso lo Spirito; infatti lo Spirito lo Spirito del Figlio, ed in lui, e viene dato per lui, come abbiamo gi
detto: ma poichè fattosi uomo, il Figlio ebbe in sè tutta la natura umana, ha
ricevuto lo Spirito per rinnovare l'uomo completamente e riportarlo alla sua
prima grandezza. Usando dunque la saggezza della ragione e appoggiandoci alle
parole della Sacra Scrittura, comprendiamo che Cristo ebbe lo Spirito non per
se stesso, ma per noi; ogni bene, infatti, viene a noi per mezzo di Lui.
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