"Se guardassimo alla misericordia di Dio, non cesseremmo mai di fare il bene tutte le volte che se ne offre la possibilità. Infatti quando per amor di Dio, passiamo ai poveri ciò che egli stesso ha dato a noi, ci promette il centuplo nella beatitudine eterna. O felice guadagno, o beato acquisto! Chi non donerà a quest'ottimo mercante ciò che possiede, quando cura il nostro interesse e ci supplica a braccia aperte di convertirci a lui e di piangere i nostri peccati e di metterci al servizio della carità, prima verso di noi e poi verso il prossimo? Infatti come l'acqua estingue il fuoco, così la carità cancella il peccato (cfr. Sir 3, 29).
Vengono qui tanti poveri, che io molto spesso mi meraviglio in che modo possano esser mantenuti. Ma Gesù Cristo provvede a tutto e tutti sfama. Molti poveri vengono nella casa di Dio, perché la città di Granada è grande e freddissima, soprattutto ora che è inverno. Abitano ora in questa casa oltre centodieci persone: malati, sani, poveri, pellegrini. Dato che questa è la casa generale, accoglie malati di ogni genere e condizione: rattrappiti nelle membra, storpi, lebbrosi, muti, dementi, paralitici, tignosi, stremati dalla vecchiaia, molti fanciulli e inoltre innumerevoli pellegrini e viandanti, che giungono qui e trovano fuoco, acqua, sale e recipienti in cui cuocere i cibi. Non esistono stanziamenti pecuniari per tutti costoro, ma Cristo provvede.
Perciò lavoro con denaro altrui e sono prigioniero per onore di Gesù Cristo. Sono così oppresso dai debiti, che spesso non oso uscire di casa a motivo dei debitori ai quali devo rispondere. D'altra parte vi sono tanti poveri fratelli, mio prossimo, provati oltre ogni possibilità umana, sia nell'anima che nel corpo, che io sento grandissima amarezza di non poter soccorrere. Confido tuttavia in Cristo che conosce il mio cuore. Perciò dico: Maledetto l'uomo che confida negli uomini e non confida in Cristo. Volente o nolente gli uomini ti lasceranno. Cristo invece è fedele e immutabile. Cristo veramente provvede a tutto. A lui rendiamo sempre grazie. Amen."
Dalle « Lettere »
(Archivio gen: Ord. Osped., quaderno: « De las cartas ... », ff. 23 -24, 27; O. Marcos, Cartas y escritos de nuestro glorioso padre san Juan de Dios, Madrid, 1935, pp. 18-19; 48-50 )
(Archivio gen: Ord. Osped., quaderno: « De las cartas ... », ff. 23 -24, 27; O. Marcos, Cartas y escritos de nuestro glorioso padre san Juan de Dios, Madrid, 1935, pp. 18-19; 48-50 )
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