Dalla «Leggenda» sull’origine dell’Ordine dei Servi della B.V. Maria
(Monumenta Ord. Serv. B. Mariae Virginis I, nn. 15. 26. 16. 17. 18. 19. 21. 30. 41. 48; P. 71 ss.).
Vi erano a Firenze sette uomini degni di molta venerazione ed onore, uniti fra di loro da un vincolo di fraterna amicizia e animati dagli stessi ideali. Maria, Nostra Signora, si servì di loro per iniziare l’Ordine religioso suo e dei suoi servi.
Quando entrai nel nostro Ordine, non trovai più nessuno di loro ancora in vita, tranne frate Alessio. Penso che piacque a Nostra Signora conservarlo in vita fino ai nostri giorni, perché dalla sua viva voce conoscessimo l’origine del nostro Ordine.
Come ho saputo constatare di persona, la sua vita non solo spingeva al bene i presenti con il suo esempio, ma testimoniava, con la perfezione sua e dei suoi compagni, la profonda religiosità del loro prima sodalizio.
La loro vita, prima ancora che si unissero insieme, aveva un quadruplice aspetto.
Il primo riguardava la Chiesa. Infatti alcuni di loro avevano deciso di conservare la verginità e la castità; altri erano legati in matrimonio; altri infine, per la morte delle mogli, erano liberi dal vincolo coniugale. Tutti però avevano dedicato l’esistenza al servizio della Sposa di Cristo.
Il secondo aspetto riguardava il benessere dei cittadini. Esercitavano infatti la professione di mercanti e compravano e vendevano i beni terreni. Ma quanto trovarono la perla preziosa, non solo donarono ai poveri quanto possedevano, ma diedero se stessi con gioioso slancio a Dio ed alla Nostra Signora, servendoli con somma fedeltà.
Il terzo aspetto riguardava appunto la venerazione e l’onore alla Vergine. Esisteva in Firenze una società in onore della Vergine Maria, fondata da molto tempo, la quale sia per l’antichità, sia per la santità e il gran numero di uomini e donne che vi aderivano, aveva acquistato tale notorietà rispetto alla altre, da essere chiamata «Compagnia maggiore di santa Maria». Di questa Compagnia ed in modo eccellente facevano parte i nostri sette uomini, prima di riunirsi insieme.
Il quarto aspetto riguardava la perfezione dell’anima. Amavano Dio sopra ogni cosa, a lui dirigevano ogni loro azione e l’onoravano in tutti i loro pensieri, nelle parole e nelle opere.
Dopo che ebbero deciso, con fermo proposito, di riunirsi a far vita comune, spinti dall’ispirazione divina e dalla chiamata di Maria, abbandonarono le loro case e le loro famiglie. A queste lasciarono il necessario, il resto lo distribuirono ai poveri.
Infine si rivolsero a uomini esemplari per vita e comportamento e li misero a parte del loro progetto.
Così, saliti sul Monte Senario ed avendo costruito sulla sua cima una casetta sufficiente per loro, vi si trasferirono per abitarvi insieme.
Ivi si resero conto che la Nostra Signora non li aveva riuniti soltanto per attendere alla propria santificazione, ma anche allo scopo di aggregarsi altri e allargare così il nuovo Ordine, che essa aveva iniziato per mezzo loro. Perciò si prepararono ad accettare altri fratelli e fin da quel tempo ne accolsero alcuni, dando inizio al Nostro Ordine. Il quale risulta così edificato principalmente dalla Madonna, fondato nell’umiltà dei nostri fratelli, costruito nella loro concordia e conservato nella povertà.
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