mercoledì 29 giugno 2011

ESAME SUL PROGRESSO FATTO DALLA NOSTRA ANIMA NELLA VITA DEVOTA

Capitolo III Parte V

Questo secondo punto dell'esercizio è un po' lungo; non è necessario che tu lo metta in pratica tutto in una volta, ma piano piano, gradatamente, cominciando, come primo momento, da ciò che riguarda il tuo comportamento verso Dio; poi, per il secondo, ciò che riguarda te stessa; il terzo, ciò che riguarda il prossimo e il quarto riservalo ad una riflessione sulle passioni.
Non si richiede, e non è nemmeno opportuno, che tu li faccia in ginocchio, tranne l'inizio e la fine, che comprende gli affetti.
Gli altri punti dell'esame li puoi fare utilmente passeggiando, meglio ancora stando a letto, se ti capita di rimanerci per un po', non mezzo addormentata, ma ben sveglia! Per poter fare bene l'esercizio devi prima aver letto i punti con attenzione.
Tieni presente che tutto il secondo punto richiede, in linea di massima, tre giorni e due notti, consacrandovi, beninteso, qualche ora sia del giorno che della notte; perché se tu dovessi compiere questo esercizio in tempi molto distanti tra loro, perderebbe in forza e lascerebbe tracce troppo deboli.
Dopo ogni punto dell'esame, terrai nota di ciò in cui hai scoperto di aver mancato o di essere carente; quali sono i principali squilibri di cui hai sofferto; questo per risolverti a prendere consiglio, a deciderti e dare coraggio al tuo spirito.
Anche se nei giorni in cui farai questo esercizio e negli altri, non è richiesto che ti isoli completamente dalle compagnie, tuttavia devi isolarti almeno in parte, soprattutto verso sera, per poterti coricare prima e prendere il riposo del corpo e dello spirito, indispensabile per riflettere.
Durante il giorno devi elevare frequenti aspirazioni a Dio, alla Madonna, agli Angeli e a tutta la Gerusalemme celeste; tutto deve essere fatto con cuore pieno di amore di Dio e della perfezione della propria anima.
Per cominciare bene questo esame devi dunque:
1. Metterti alla presenza di Dio.
2. Invocare lo Spirito Santo: domandagli luce e chiarezza per poterti ben conoscere, come faceva S. Agostino, che, in ispirito di umiltà, esclamava davanti a Dio: Chi sei tu e chi sono io?
Protesta che non vuoi prendere nota del tuo progresso per gioire in te stessa, ma per rallegrarti in Dio; tanto meno per averne gloria, ma per dare gloria a Dio e ringraziarlo.
3. Se, com'è probabile, scoprirai di aver fatto progressi insignificanti o addirittura di avere fatto dei regressi, prometterai che, nonostante tutto, non ti abbatterai e non ti lascerai intiepidire dallo scoraggiamento e dalla stanchezza di cuore, ma al contrario, con l'aiuto della grazia di Dio, vuoi prendere più coraggio e più animo, vuoi umiliarti e porre rimedio ai difetti.
Ciò fatto, rifletti con calma e serenità come ti sei comportata finora con Dio, con il prossimo e con te stessa.


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