martedì 15 novembre 2011

L'immacolato concepimento



A Nazaret,
in una piccola casa umile e povera, ma allietata dal turbare delle colombe e dal sorriso di una rosa rampicante sul muro, trascorrevano la vita, nel timor di Dio, due santi sposi: Giocchino ed Anna. 
Il loro viso non più fresco, e i capelli già tinti qua e la d’argento, davano a divedere che la loro età non era più giovanile. 
Eppure nella casa non risuonavano grida di bimbi, né canti di fanciullezza.. mancava a quel piccolo nido la gioia di una voce infantile. 

Giocchino ed Anna non avevano figli, e questa era la loro croce . 

Era un disonore per la terra d’Israele il non avere prole, perché in tutti viveva l’ardente speranza del promesso Messia. 

Anche i due sposi avevano sentito amaramente la dura privazione e a lungo avevano pregato e supplicato il Dio d’Israele perché donasse anche a loro un fiore, anche un solo fiore che abbellisse la povera dimora e ne bevesse tutto il gran sole di cui era inondata.

Talora Gioacchino, lavorando l’orticello della sua casa, o portando la vite del pergolato , levava gli occhi al cielo con un sospiro e.. sognava un dolce visetto che occhieggiasse tra i mandorli in fiore. E la buona Anna, intenta a filare, o a tessere la sua tela, di quando in quando s’interrompeva, e volgendo il viso verso la porta semichiusa della casa , pensava alla gioia del suo povero cuore , se avesse potuto attendere il ritorno di una piccina che le dicesse “mamma” 
E un giorno mentre la tela cresceva e bella sotto le sue mani solerti, le salì dal cuore al labbro la grande promessa: “Signore onnipotente, se ci concederai la gioia e benedizione di un figlio noi lo consacreremo al tuo servizio”. 
E le parve che la tela divenisse ‘un tratto lunga lunga fino a toccare il cielo e che su di essa scendesse, come per una strada d’immacolato candore, fino a lei, una soavissima, angelica creatura . 
E non fu un sogno. 
Fuori s’erano spogliate le piante di frutti e di fronde . La rosa non aveva fiori e brulla era la vite del pergolato. 
Dicembre gelido soffiava alle porte delle case, con raffiche di vento e pioggia . Ma nella casetta nazarena una fiamma ardeva nel camino, dove Anna aveva posto a bruciare un gran ceppo. 
Ben più ardente però bruciava nel suo cuore la fiamma dell’amore… 
Essa sentiva che il suo voto era stato esaudito e che già un raggio divino era sceso nell’anima sua. 
Lo sentiva con quella consapevolezza di certe intuizioni che sono più che della stessa realtà, e che come trasfiguarata esclamò: Ti ringrazio, o grand Dio d’Israele 
E ben poteva Anna ringraziare Iddio che s’era degnato di compiere in quella casa uno dei più grandi prodigi “l’immacolato concepimento di Maria”. 
Avvolto nel mistero è senza dubbio il primo sbocciare di ogni tenera creatura. Non sa una mamma che ne sarà del suo pargoletto e neppure Anna, nella inneffabile gioia della sua tarda maternità potè sapere che la sua bimba sarebbe stata la creatura Eletta, più bella della luna, più luminosa del sole, terribile come un esercito schierato a battaglia”. 
Eppure, se non come per la celeste creatura, certo anche per ognuno di noi ci fu un amoroso sguardo di Dio. E per te quello sguardo fu ineffabilmente dolce. Egli ti volle fin da quel primo istante di vita, in una famiglia cristiana, in una terra da Lui benedetta, in una casa riscaldata dal soffio vivificante della fede. 
E se tu avesti, come tutti i miseri figli di Eva, la macchia contratta contratta da Adamo avresti pure il gran dono del battesimo che ti ridonò la grazia, e il dono non meno grande di conoscere ed amare più tardi il candido giglio senza macchia. 
Te o fortunata! Poiché, se a Lei solo fu concesso l’immacolato concepimento, a te nondimeno è concesso di poter vivere in un’atmosfera di elevazione spirituale, di poter passare “immacolata”in mezzo al fango del mondo, di poter vivere come angelo pur restando a contatto di creature terrene. 
Sol che tu voglia, potrai fare in modo che da te emani quella luce di purezza e di candore che s’impone alle anime e trascina i cuori! Essere luce nella sua luce. .

1^ Meditazione "La vita di Maria"

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