giovedì 23 agosto 2012

Cristo abiti per la fede nei nostri cuori


Io sono un peccatore e di me faccio poco conto, ma ricorro ai santi servi del Signore, perché preghino per te Cristo benedetto e la sua Madre. Non dimenticare che tutti i santi non possono renderti cara a Cristo quanto lo puoi tu. E' impresa tua e, se vuoi che Cristo ti ami e ti aiuti, tu ama lui e volgi la tua volontà a piacergli sempre e non dubitare che, se anche ti abbandonassero tutti i santi e tutte le creature, egli ti aiuterà sempre nelle tue necessità. Sii certa che noi siamo sulla terra pellegrini e viaggiatori: la nostra patria é il cielo. Chi si insuperbisce, va fuori strada e corre alla morte. Mentre viviamo quaggiù, dobbiamo acquistarci la vita eterna, e tuttavia da soli non possiamo, perché l'abbiamo perduta per i nostri peccati, ma Gesù Cristo ce l'ha ricuperata. Perciò bisogna che lo ringraziamo in ogni circostanza, lo amiamo, gli obbediamo e facciamo tutto quello che ci é possibile per rimanere sempre con lui.
Egli si é dato per noi come nostro cibo. Infelice chi ignora un dono così grande. Ci é dato di possedere Cristo, Figlio della Vergine Maria. Lo rifiuteremo? Guai a colui che non si cura di riceverlo. Figlia, il bene che desidero per me, lo chiedo ardentemente anche per te, ma per conseguirlo non c'é altra via che pregare spesso la Vergine Maria, perché venga a visitarti con il glorioso suo Filgio. Anzi, ardisci di supplicarla che ti doni il Figlio suo, quale vero cibo dell'anima, nel santissimo sacramento dell'altare. Ella te lo darà volentieri, e più volentieri egli verrà a fortificarti perché possa inoltrarti con sicurezza in questa selva oscura, che é piena di insidie e di nemici. Ma se ci affidiamo all'aiuto della Vergine non ne avremo alcun danno.
Figlio, non ricevere Gesù Cristo per servirtene secondo il tuo intendimento, ma piuttosto donati a lui, tuo Dio e salvatore, e fatti ricevere da lui, perché sia lui a fare di te e in te tutto ciò che vuole. Questo desidero e questo ti chiedo e, per quanto posso, questo sollecito da te.


Dalle «Lettere» di san Gaetano, sacerdote
lett. a Elisabetta Porto; Studi e Testi 177
Città del Vaticano  1954, pp 50-51

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