lunedì 10 novembre 2014

Il servizio dell’Assoluto

Tutti coloro che hanno servito l’Assoluto, hanno provato da principio una pressione tale da rimaner quasi schiacciati, senza però morire: una pressione che poi a sua volta li sollevava infinitavemente, ma alla quale però sottostava tutta la loro vita e per via della quale tutta la loro vita fu quel che fu.
Così S. Paolo quando fu buttato a terra (atti 9,3ss ): così Lutero quando gli cadde accanto il fulmine uccidendogli l’amico; così Pascal quando i cavalli imbizzarrivano, ecc..
Questa pressione è come un “colpo di sole” immediatamente sul cervello.

Esso è l’Infinito, concentrato intensivamente in una sola pressione e in un solo istante. Tanti vicini all’assoluto noi uomini non sopportiamo di arrivare: perciò ci teniamo sempre a una certa distanza, ci corazziamo – per così dire – onde difenderci dal “colpo di sole”. Il nostro rapporto all’Assoluto non diventa che un rapporto di riflessione o dentro la riflessione.



Soren Kierkegaard
diario


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