Un giorno un rasoio, uscito dalla sua guaina, vide il sole riflettersi sulla sua lama; pensò allora, insuperbito, che tanta splendida bellezza non doveva consumarsi a radere le barbe insaponate di rustici villani. Decise allora di nascondersi in un luogo occulto e li passare tranquillamente la vita. Ma dopo alcuni mesi un giorno, ritornato all’aria e uscito dalla sua guaina, si vide arrugginito e seghettato e non più capace di riflettere il sole. Pentito allora, disse a sé stesso: “Quanto sarebbe stato meglio esercitare con barbiere il mio perduto taglio! La ruggine non avrebbe certo consumata la mia lucida lama “ .
Lo stesso accade agl’ingegni che, invece di esercitarsi, si danno all’ozio: essi, a somiglianza del rasoio, perdono la loro sottigliezza e sono deturpati dalla ruggine dell’ignoranza. Leonardo da Vinci.
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