A Te si volge il nostro pensiero; sei Tu ch’esso
cerca di nuovo in quest’ora, non col passo incerto del pellegrino smarrito, ma
col volto sicuro dell’uccello che conosce bene il suo nido. Non permettere o
Dio, che la confidenza nostra in Te si dilegui come un’idea fugace, come
l’espediente di un momento o le assicurazioni fallaci di questo cuore carnale.
Fa che in noi la nostalgia del tuo regno e le nostre speranze del tuo
splendore non siano dolori infecondi, né
come nubi senza pioggia. Ma come rugiada
che disseta, esaudite bagnino le nostre labbra , e come la tua manna
celeste, ci sazino per sempre.
Nessun commento:
Posta un commento