sabato 12 marzo 2016

Preghiera dei redenti

Con il giorno luminoso della tua conoscenza, allontana, Signore, la notte oscura,
perché la nostra intelligenza illuminata
ti serva con una purezza tutta nuova...
Il pincipio della corsa del sole
segna per imortali l’inizio del lavoro:
prepara nelle nostre anime, Signore,
una dimora per quel giorno che non conosce tramonto.
Concedi di vedere in noi la vita della risurrezione 

e riempi i nostri cuori delle tue delizie eterne.
Imprimi in noi, Signore,con la nostra fedeltà nel servirti,
il segno di quel giorno che non dipende né dal sorgere,
né dalla corsa del sole.
Ogni giorno, ti abbracciamo nei tuoi santi misteri 

e ti riceviamo nel nostro corpo:
concedici di sperimentare in noi stessi la risurrezione che speriamo.
Divieni per i nostri pensieri, Signore,le ali che ci portano,
leggeri, sulle altezze e ci conducono fino alla nostra vera dimora.
Noi portiamo i l tuo tesoro nel nostro corpo in grazia del battesimo; questo tesoro aumenta alla mensa dei tuoi sacri misteri: 

concedici di trovare la nostra gioia nella tua grazia.
Il tuo memoriale, Signore, noi lo accogliamo in noi stessi
alla mensa spirituale:
fa’ che possiamo possederne la realtà
al tempo del rinnovamento futuro.
A quale bellezza siamo chiamati,
fa’che possiamo comprenderlo con questa bellezza spirituale
che la tua  volontà immortale risveglia in noi fin da questa vita mortale.
La tua crocifissione, o nostro Salvatore,
mise termine alla tua vita corporale:
concedici di crocifiggere il nostro spirito
in vista della vita nello Spirito.
La tua risurrezione, o Gesù,
faccia crescere in noi l’uomo spirituale,
e la contemplazione dei tuoi misteri
sia lo specchio in cui possiamo riconoscerlo.
I tuoi divini disegni, o nostro Salvatore,
formano il mondo spirituale:
concedici di conformarci ad essi con sollecitudine
da veri uomini spirituali...
Non privare le nostre anime, Signore,
della manifestazione del tuo Spirito
e non sottrarre alle nostre membra il tuo dolce calore...
Concedici, Signore, di affrettarci verso la nostra beata Patria,
e di possederla fin d’ora nella contemplazione
come Mosè ha visto la terra promessa
dalla cima della montagna.


Dal Discorso
3,2.4-5

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