"Giunto poi alla casa del capo della sinagoga e veduti i sonatori di flauto e molta gente che faceva grande strepito, cominciò a dire: «Ritiratevi, ché non è morta la fanciulla, ma dorme». E quelli lo deridevano" (Mt 9,23-24).
Durante la tempesta riprende dapprima i discepoli; così, qui, dissipa anzitutto il turbamento che era nell`anima dei presenti e al tempo stesso dimostra che per lui è facile risuscitare i morti. Si comporta nell`identico modo prima di operare la risurrezione di Lazzaro, dicendo: "Lazzaro, l`amico nostro, dorme" (Gv 11,11). Insegna, inoltre, a non temere la morte: essa infatti non è più morte, ma è diventata sonno. Cristo, infatti, doveva di lí a poco morire, e voleva perciò preparare i discepoli, nella persona di altri, ad aver coraggio e a sopportare pazientemente la sua morte. Da quando egli è venuto sulla terra, la morte è divenuta soltanto un sonno...
A quel tempo non era palese che la morte era diventata un sonno: oggi, invece, questa verità è piú chiara del sole. Cristo non ha risuscitato la tua figliola? Ebbene, la risusciterà con assoluta certezza e con una gloria più grande. Quella fanciulla, dopo essere stata risuscitata, più tardi morì di nuovo: ma tua figlia, quando risusciterà, rimarrà per sempre immortale. Nessuno, dunque, pianga più i morti, nessuno si disperi, né rigetti così la vittoria di Cristo. Egli infatti ha vinto la morte. Perché dunque piangi senza motivo? La morte è diventata un sonno. A che pro gemi e ti lamenti? Se i gentili che si disperano sono degni d`esser derisi, quale scusa un cristiano potrà avere comportandosi in modo così disonorevole in tali circostanze? Come potrà farsi perdonate tale stoltezza e insipienza, dopo che la risurrezione è stata provata molte volte e in modo evidente durante tanti secoli? Ma voi, come se foste impegnati ad accrescere la vostra colpa, portate qui tra noi donne pagane, pagate per piangere ai funerali e attizzare in tal modo la fiamma del vostro dolore e non ascoltate Paolo che dice: "Quale accordo può esserci tra Cristo e Belial? O quale cosa di comune tra il fedele e l`infedele?" (2Cor 6,15). Gli stessi pagani, che pure non credono nella risurrezione, finiscono col trovare argomenti di consolazione e dicono: Sopporta con coraggio; non è possibile eliminare quanto è accaduto e con le lacrime non ottieni nulla. E tu che ascolti parole tanto piú sublimi e consolanti di queste, non ti vergogni di comportarti in modo più sconveniente dei pagani? Noi non ti esortiamo a sopportare con fermezza la morte, dato che essa è inevitabile e irrimediabile; al contrario ti diciamo: Coraggio, c`è la risurrezione con assoluta certezza: dorme la fanciulla e non è morta; riposa, non è perduta per sempre. Sono infatti ad accoglierla la risurrezione, la vita eterna, l`immortalità e l`eredità stessa degli angeli. Non senti il salmo che dice: "Torna, anima mia, nel tuo riposo, perché Dio ti ha fatto grazia" (Sal 114,7)? Dio chiama «grazia» la morte, e tu ti lamenti?
Comment. in Matth., 31, 2
Durante la tempesta riprende dapprima i discepoli; così, qui, dissipa anzitutto il turbamento che era nell`anima dei presenti e al tempo stesso dimostra che per lui è facile risuscitare i morti. Si comporta nell`identico modo prima di operare la risurrezione di Lazzaro, dicendo: "Lazzaro, l`amico nostro, dorme" (Gv 11,11). Insegna, inoltre, a non temere la morte: essa infatti non è più morte, ma è diventata sonno. Cristo, infatti, doveva di lí a poco morire, e voleva perciò preparare i discepoli, nella persona di altri, ad aver coraggio e a sopportare pazientemente la sua morte. Da quando egli è venuto sulla terra, la morte è divenuta soltanto un sonno...
A quel tempo non era palese che la morte era diventata un sonno: oggi, invece, questa verità è piú chiara del sole. Cristo non ha risuscitato la tua figliola? Ebbene, la risusciterà con assoluta certezza e con una gloria più grande. Quella fanciulla, dopo essere stata risuscitata, più tardi morì di nuovo: ma tua figlia, quando risusciterà, rimarrà per sempre immortale. Nessuno, dunque, pianga più i morti, nessuno si disperi, né rigetti così la vittoria di Cristo. Egli infatti ha vinto la morte. Perché dunque piangi senza motivo? La morte è diventata un sonno. A che pro gemi e ti lamenti? Se i gentili che si disperano sono degni d`esser derisi, quale scusa un cristiano potrà avere comportandosi in modo così disonorevole in tali circostanze? Come potrà farsi perdonate tale stoltezza e insipienza, dopo che la risurrezione è stata provata molte volte e in modo evidente durante tanti secoli? Ma voi, come se foste impegnati ad accrescere la vostra colpa, portate qui tra noi donne pagane, pagate per piangere ai funerali e attizzare in tal modo la fiamma del vostro dolore e non ascoltate Paolo che dice: "Quale accordo può esserci tra Cristo e Belial? O quale cosa di comune tra il fedele e l`infedele?" (2Cor 6,15). Gli stessi pagani, che pure non credono nella risurrezione, finiscono col trovare argomenti di consolazione e dicono: Sopporta con coraggio; non è possibile eliminare quanto è accaduto e con le lacrime non ottieni nulla. E tu che ascolti parole tanto piú sublimi e consolanti di queste, non ti vergogni di comportarti in modo più sconveniente dei pagani? Noi non ti esortiamo a sopportare con fermezza la morte, dato che essa è inevitabile e irrimediabile; al contrario ti diciamo: Coraggio, c`è la risurrezione con assoluta certezza: dorme la fanciulla e non è morta; riposa, non è perduta per sempre. Sono infatti ad accoglierla la risurrezione, la vita eterna, l`immortalità e l`eredità stessa degli angeli. Non senti il salmo che dice: "Torna, anima mia, nel tuo riposo, perché Dio ti ha fatto grazia" (Sal 114,7)? Dio chiama «grazia» la morte, e tu ti lamenti?
Comment. in Matth., 31, 2
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