Dai «Discorsi» di san Cesario di Arles, vescovo
(Disc. 229, 1-3; CCL 104,905-908)
Con gioia e letizia celebriamo oggi, fratelli carissimi, il
giorno natalizio di questa chiesa: ma il tempio vivo e vero di Dio dobbiamo
esserlo noi. Questo è vero senza dubbio. Tuttavia i popoli cristiani usano
celebrare la solennità della chiesa matrice, poiché sanno che è proprio in essa
che sono rinati spiritualmente.
Per la prima nascita noi eravamo coppe dell'ira di Dio; la
seconda nascita ci ha resi calici del suo amore misericordioso. La prima
nascita ci ha portati alla morte; la seconda ci ha richiamati alla vita. Prima
del battesimo tutti noi eravamo, o carissimi, tempio del diavolo. Dopo il
battesimo abbiamo meritato di diventare tempio di Cristo. Se rifletteremo un
po' più attentamente sulla salvezza della nostra anima, non avremo difficoltà a
comprendere che siamo il vero e vivo tempio di Dio. «Dio non dimora in templi
costruiti dalle mani dell'uomo» (At 17, 24), o in case fatte di legno e di
pietra, ma soprattutto nell'anima creata a sua immagine per mano dello stesso
Autore delle cose. Il grande apostolo Paolo ha detto: «Santo è il tempio di Dio
che siete voi» (1 Cor 3, 17). Poiché Cristo con la sua venuta ha cacciato il
diavolo dal nostro cuore per prepararsi un tempio dentro di noi, cerchiamo di
fare, col suo aiuto, quanto è in nostro potere, perché questo tempio non abbia
a subire alcun danno per le nostre cattive azioni. Chiunque si comporta male,
fa ingiuria a Cristo. Prima che Cristo ci redimesse, come ho già detto, noi
eravamo abitazione del diavolo. In seguito abbiamo meritato di diventare la
casa di Dio, solo perché egli si è degnato di fare di noi la sua dimora.
Se dunque, o carissimi, vogliamo celebrare con gioia il
giorno natalizio della nostra chiesa, non dobbiamo distruggere con le nostre
opere cattive il tempio vivente di Dio. Parlerò in modo che tutti mi possano
comprendere: tutte le volte che veniamo in chiesa, riordiniamo le nostre anime
così come vorremmo trovare il tempio di Dio. Vuoi trovare una basilica tutta
splendente? Non macchiare la tua anima con le sozzure del peccato. Se tu vuoi
che la basilica sia piena di luce, ricordati che, anche Dio vuole che nella tua
anima non vi siano tenebre. Fa' piuttosto in modo che in essa, come dice il
Signore, risplenda la luce, delle opere buone, perché sia glorificato colui che
sta nei cieli. Come tu entri in questa chiesa, così Dio vuole entrare nella tua
anima. Lo ha affermato egli stesso quando ha detto: Abiterò in mezzo a loro e
con loro camminerò (cfr. Lv 26, 11.12).
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