Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo (Disc. 21, 1-4; CCL 41, 276-278)
«Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua
speranza, i retti di cuore ne trarranno gloria» (Sal 63, 11). Questo abbiamo
cantato non solo con la voce, ma anche col cuore. Queste parole ha rivolto a
Dio la coscienza e la lingua cristiana. «Il giusto gioirà», non nel mondo, ma
«nel Signore». «Una luce si è levata per il giusto», dice altrove, «gioia per i
retti di cuore» 8Sal 96, 11). Forse vorrai chiedere donde venga questa gioia.
Ascolta: «Si rallegrerà in Dio il giusto» e altrove: «Cerca la gioia nel
Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore» (Sal 36, 4).
Che cosa ci viene ordinato e che cosa ci viene dato? Che
cosa ci viene comandato e che cosa ci viene donato? Di rallegrarci nel Signore!
Ma chi si rallegra di ciò che non vede? O forse noi vediamo il Signore? Questo
è solo oggetto di promessa. Ora invece «camminiamo nella fede, finché abitiamo
nel corpo siamo in esilio, lontano dal Signore» (2 Cor 5, 7. 6). Nella fede e
non nella visione. Quando nella visione? Quando si compirà ciò che dice lo
stesso Giovanni: «Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che
saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà
manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è » (1
Gv 3, 2).
Allora conseguiremo grande e perfetta letizia, allora vi
sarò gioia piena, dove non sarà più la speranza a sostenerci, ma la realtà
stessa a saziarci. Tuttavia anche ora, prima che arrivi a noi questa realtà,
prima che noi giungiamo alla realtà stessa, rallegriamoci nel Signore. Non reca
infatti piccola gioia quella speranza a cui segue la realtà.
Ora dunque amiamo nella speranza. Ecco perché la Scrittura
dice: «Il giusto gioirà nel Signore» e subito dopo, perché questi ancora non
vede la realtà, essa aggiunge: «e riporterà in lui la sua speranza».
Abbiamo tuttavia le primizie dello spirito e forse già
qualcosa di più. Infatti già ora siamo vicini a colui che amiamo. Già ora ci
viene dato un saggio e una pregustazione di quel cibo e di quella bevanda, di
cui un giorno ci sazieremo avidamente.
Ma come potremo gioire nel Signore, se egli è tanto lontano
da noi? Lontano? No. Egli non è lontano, a meno che tu stesso non lo costringa
ad allontanarsi da te. Ama e lo sentirai vicino. Ama ed egli verrà ad abitare
in te.
«Il Signore è vicino: non angustiatevi per nulla» (Fil 4,
5-6). Vuoi vedere come egli sta con te, se lo amerai? «Dio è amore» (1 Gv 4,
8).
Ma tu vorrai chiedermi: Che così è l'amore? L'amore è la
virtù per cui amiamo. Che cosa amiamo? Un bene ineffabile, un bene benefico, il
bene che crea tutti i beni. Lui stesso sia la tua delizia, poiché da lui ricevi
tutto ciò che causa il tuo diletto. Non parlo certo del peccato. Infatti solo
il peccato tu non ricevi da lui. Eccetto il peccato, tu hai da lui tutte le
altre cose che possiedi.
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