Dal «Commento sui salmi» di sant'Agostino, vescovo
(Sal 95, 14. 15; CCL 39, 1351-1353)
«Allora si rallegreranno gli alberi della foresta davanti al Signore che viene, perché viene a giudicare la terra» (Sal 95,12-13). Venne una prima volta, e verrà ancora in futuro. Questa sua parola è risuonata prima nel vangelo: «D'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo» (Mt 26,64). Che significa: «D'ora innanzi»? Forse che il Signore deve venire già fin d'ora e non dopo, quando piangeranno tutti i popoli della terra? Effettivamente c'è una venuta che si verifica già ora, prima di quella, ed è attraverso i suoi annunziatori. Questa venuta ha riempito tutta la terra.
Non poniamoci contro la prima venuta per non dover poi
temere la seconda.
Che cosa deve fare dunque il cristiano? Servirsi del mondo,
non farsi schiavo del mondo. Che significa ciò? Vuol dire avere, ma come se non
avesse. Così dice, infatti, l'Apostolo: «Del resto, o fratelli, il tempo ormai
si è fatto breve: d'ora innanzi quelli che hanno moglie vivano come se non
l'avessero; coloro che piangono, come se non piangessero; e quelli che godono,
come se non godessero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli
che usano del mondo, come se non ne usassero, perché passa la scena di questo
mondo. Io vorrei vedervi senza preoccupazioni» (1Cor 7,29-32).
Chi è senza preoccupazione, aspetta tranquillo l'arrivo del
suo Signore. Infatti che sorta di amore per Cristo sarebbe il temere che egli
venga? Fratelli, non ci vergogniamo? Lo amiamo e temiamo che egli venga! Ma lo
amiamo davvero o amiamo di più i nostri peccati? Ci si impone perentoriamente
la scelta. Se vogliamo davvero amare colui che deve venire per punire i
peccati, dobbiamo odiare cordialmente tutto il mondo del peccato.
Lo vogliamo o no, egli verrà. Quindi non adesso; il che
ovviamente non esclude che verrà. Verrà, e quando non lo aspetti. Se ti troverà
pronto, non ti nuocerà il fatto di non averne conosciuto in anticipo il momento
esatto.
«E si rallegreranno tutti gli alberi della foresta». È
venuto una prima volta, e poi tornerà a giudicare la terra. Troverà pieni di
gioia coloro che alla sua prima venuta «hanno creduto che tornerà».
«Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le
genti» (Sal 95,13). Qual è questa giustizia e verità? Unirà a sé i suoi eletti
perché lo affianchino nel tribunale del giudizio, ma separerà gli altri tra
loro e li porrà alcuni alla destra, altri alla sinistra. Che cosa vi è di più
giusto, di più vero, che non si aspettino misericordia dal giudice coloro che
non vollero usare misericordia, prima che venisse il giudice? Coloro invece che
hanno voluto usare misericordia, saranno giudicati con misericordia. Si dirà
infatti a coloro che stanno alla destra: «Venite, benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo»
(Mt 25,34). E ascrive loro a merito le opere di misericordia: «Perché ho avuto
fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere» (Mt
25,35-40) con quel che segue.
A quelli che stanno alla sinistra, poi, che cosa sarà
rinfacciato? Che non vollero fare opere di misericordia. E dove andranno?: «Nel
fuoco eterno» (Mt 25,41). Questa terribile sentenza susciterà in loro un pianto
amaro. Ma che cosa dice il salmo? «Il giusto sarà sempre ricordato; non temerà
annunzio di sventura» (Sal 111,6-7). Che cos'è questo «annunzio di sventura»?
«Via da me nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli» (Mt
25,41). Chi godrà per la buona sentenza non temerà quella di condanna. Questa è
la giustizia, questa è la verità.
O forse perché tu sei ingiusto, il giudice non sarà giusto?
O forse perché tu sei bugiardo, la verità non dirà ciò che è vero? Ma se vuoi
incontrare il giudice misericordioso, sii anche tu misericordioso prima che
egli giunga. Perdona se qualcuno ti ha offeso, elargisci il superfluo. E da chi
proviene quello che doni, se non da lui? Se tu dessi del tuo sarebbe
un'elemosina, ma poiché dai del suo, non è che una restituzione! «Che cosa mai
possiedi che tu non abbia ricevuto?» (1Cor 4,7).
Queste sono le offerte più gradite a Dio: la misericordia,
l'umiltà, la confessione, la pace, la carità. Sono queste le cose che dobbiamo
portare con noi e allora attenderemo con sicurezza la venuta del giudice il
quale «Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti» (Sal
95,13).
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