Svégliati, o uomo:
per te Dio si è fatto uomo. «Svégliati, o tu che dormi, destati dai morti e
Cristo ti illuminerà» (Ef 5, 14). Per te, dico, Dio si è fatto uomo.
Saresti morto per sempre, se egli non fosse nato nel tempo.
Non avrebbe liberato dal peccato la tua natura, se non avesse assunto una
natura simile a quella del peccato. Una perpetua miseria ti avrebbe posseduto,
se non fosse stata elargita questa misericordia. Non avresti riavuto la vita,
se egli non si fosse incontrato con la tua stessa morte. Saresti venuto meno,
se non ti avesse soccorso. Saresti perito, se non fosse venuto.
Prepariamoci a celebrare in letizia la venuta della nostra
salvezza, della nostra redenzione; a celebrare il giorno di festa in cui il
grande ed eterno giorno venne dal suo grande ed eterno giorno in questo nostro
giorno temporaneo così breve. «Egli è diventato per noi giustizia,
santificazione e redenzione perché, come sta scritto, chi si vanta si vanti nel
Signore» (1 Cor 1, 30-31).
«La verità è germogliata dalla terra» (Sal 84, 12): nasce
dalla Vergine Cristo, che ha detto: «Io sono la verità» (Gv 14, 6). «E la
giustizia si è affacciata dal cielo» (Sal 84, 12). L'uomo che crede nel Cristo,
nato per noi, non riceve la salvezza da se stesso, ma da Dio. «La verità è
germogliata dalla terra«, perché «il Verbo si fece carne» (Gv 1, 14). «E la
giustizia si è affacciata dal cielo», perché «ogni buon regalo e ogni dono
perfetto viene dall'alto» (Gv 1, 17). «La verità è germogliata dalla terra»: la
carne da Maria. «E la giustizia si è affacciata dal cielo», perché «l'uomo non
può ricevere nulla se non gli è stato dato dal cielo» (Gv 3, 27).
«Giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio» (Rm 5,
1) perché «la giustizia e la pace si sono baciate» (Sal 84, 11) «per il nostro
Signore Gesù Cristo», perché «la verità è germogliata dalla terra» (Sal 84,
12). «Per mezzo di lui abbiamo l'accesso a questa grazia in cui ci troviamo e
di cui ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio (Rm 5, 2). Non dice
«della nostra gloria», ma «della gloria di Dio», perché la giustizia non ci
venne da noi, ma si è «affacciata dal cielo». Perciò «colui che si gloria» si
glori nel Signore, non in se stesso.
Dal cielo, infatti per la nascita del Signore dalla
Vergine... si fece udire l'inno degli angeli: «Gloria a Dio nell'alto dei cieli
e pace sulla terra agli uomini di buona volontà» (Lc 2, 14). Come poté venire
la pace sulla terra, se non perché la verità è germogliata dalla terra, cioè
Cristo è nato dalla carne? «Egli è la nostra pace, colui che di due popoli ne
ha fatto uno solo» (Ef 2, 14) perché fossimo uomini di buona volontà, legati
dolcemente dal vincolo dell'unità.
Rallegriamoci dunque di questa grazia perché nostra gloria
sia la testimonianza della buona coscienza. Non ci gloriamo in noi stessi, ma
nel Signore. E' stato detto: «Sei mia gloria e sollevi il mio capo» (Sal 3, 4):
e quale grazia di Dio più grande ha potuto brillare a noi? Avendo un Figlio
unigenito, Dio l'ha fatto figlio dell'uomo, e così viceversa ha reso il figlio
dell'uomo figlio di Dio. Cerca il merito, la causa, la giustizia di questo, e
vedi se trovi mai altro che grazia.
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