Dai discorsi di sant’Agostino, vescovo.
disc. 13, pl 39,1097,1098
Fratelli carissimi, il Signore nostro Gesù Cristo, creatore eterno di tutte le cose, oggi nascendo da una madre si è fatto nostro salvatore. E’ nato per noi oggi liberamente nel tempo, per introdurci nell’eternità del Padre. Dio si è fatto uomo, perché l’uomo divenisse Dio. Perché l’uomo mangiasse il pane degli angeli, il Signore si è fatto uomo.
Oggi si è avverata la profezia che dice: “Stillate, cieli dall’alto e le nubi piovano il giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore” (Is 45, 8). Si è dunque fatto uomo colui che aveva fatto l’uomo, perché fosse ritrovato colui che era perito. Perciò dice l’uomo nel salmo: “prima di essere umiliato io ho peccato” (Sl 118, 67). L’uomo ha peccato ed è divenuto reo: Dio è nato come uomo perché fosse liberato il reo. L’uomo cadde, ma Dio discese. Cadde l’uomo miseramente, discese Dio misericordiosamente; cadde l’uomo per la superbia, discese Dio con la grazia.
Quali miracoli, quali prodigi, fratelli miei! Si cambiano le leggi della natura nell’uomo: Dio nasce; una vergine concepisce senza concorso umano; la Parola di Dio rende madre una donna che non conosce uomo. Essa è insieme madre e vergine; diventa madre, ma rimanendo intatta; è vergine che ha un figlio, ma che non conosce uomo; sempre vergine, ma non infeconda. Lui solo è nato senza peccato, lui che fu generato senza apporto umano, non dalla concupiscenza della carne, ma dall’obbedienza dello Spirito
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