Dai «trattati su Giovanni»:
Tratt. 17, 7-9; CCL 36, 174-175
È venuto il Signore, maestro di carità, pieno egli stesso di
carità, a «ricapitolare la parola sulla terra» (Rm 9, 28), come di lui fu
predetto, e ha mostrato che la Legge e i Profeti si fondano sui due precetti
dell'amore. Ricordiamo insieme, fratelli, quali sono questi due precetti. Essi
devono esservi ben noti e non solo venirvi in mente quando ve li richiamiamo:
non si devono mai cancellare dai vostri cuori.
Sempre in ogni istante abbiate presente che bisogna amare
Dio e il prossimo: «Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la
mente»; e il prossimo come se stessi» (cfr. Mt 22, 37. 39). Questo dovete
sempre pensare, meditare e ricordare, praticare e attuare.
L'amore di Dio è il primo come comandamento, ma l'amore del
prossimo è primo come attuazione pratica. Colui che ti dà il comando dell'amore
in questi due precetti non ti insegna prima l'amore del prossimo, poi quello di
Dio, ma viceversa.
Siccome però Dio tu non lo vedi ancora, amando il prossimo
ti acquisti il merito di vederlo; amando il prossimo purifichi l'occhio per
poter vedere Dio, come chiaramente afferma Giovanni: «Se non ami il fratello
che vedi, come potrai amare Dio che non vedi?» (cfr. 1 Gv 4, 20).
Se sentendoti esortare ad amare Dio, tu mi dicessi:
«Mostrami colui che devo amare», io non potrei che risponderti con Giovanni:
«Nessuno mai vide Dio» (Gv 1, 18). Ma perché tu non ti creda escluso totalmente
dalla possibilità di vedere Dio, lo stesso Giovanni dice: «Dio è amore; chi sta
nell'amore dimora in Dio» (1 Gv 4, 16). Tu dunque ama il prossimo e guardando
dentro di te donde nasca quest'amore, vedrai, per quanto ti è possibile, Dio.
Comincia quindi ad amare il prossimo.
«Spezza il tuo pane con chi ha fame, introduci in casa i
miseri senza tetto, vesti chi vedi ignudo, e non disprezzare quelli della tua
stirpe» (cfr. Is 58, 7). Facendo questo che cosa otterrai? «Allora la tua luce
sorgerà come l'aurora» (Is 58, 8). La tua luce è il tuo Dio, egli è per te la
luce mattutina perché verrà dopo la notte di questo mondo: egli non sorge né
tramonta, risplende sempre.
Amando il prossimo e prendendoti cura di lui, tu cammini.
E dove ti conduce il cammino se non al Signore, a colui che
dobbiamo amare con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente? Al
Signore non siamo ancora arrivati, ma il prossimo l'abbiamo sempre con noi.
Aiuta, dunque, il prossimo con il quale cammini, per poter giungere a colui con
i quale desideri rimanere.
Nessun commento:
Posta un commento