Il monachesimo scandisce la giornata
con le “ore” canoniche.
Anch'io lo faccio, ma con molta
libertà, sia per quanto i tempi che la qualità della preghiera.
Le “ore” che poi rispondono ai
punti salienti del giorno : notte,aurora, mattino, mezzodì,
pomeriggio, sera, notte- sono appuntamenti cui cerco di essere
fedele, senza ossessione, e, se anziché dal breviario, mi sento
attratta più da una preghiera libera o da una contemplazione
silenziosa, non violento il mio desiderio, perchè la preghiera non è
tensionevolontaristica, e cerco invece di seguire i richiami dello
spirito che parla anche attraverso le nostre propensioni
psicologiche, quando non siano – beninteso - svagatezze o
capricci.
E mi abbandono alla preghiera
personale, senza formule fisse: parole mie che si smorzano spesso nel
silenzio. Neanche sempre in cappella, sovente fuori, stesa sull'erba,
immersa nelle cose e nella vita (e gli animali che mi cammininano
sopra, mi accucciano addosso, come un abbraccio caldo di pelo e di
respiro). La preghiera non riesuma antichi testi ma è immersa nel
mio oggi.
Un eremo non è un guscio di lumaca
parte del capitolo Le opere e i giorni
Adriana Zarri
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