lunedì 12 maggio 2014

Pregare non è chiedere cose


Sei tu Signore che io prego; e per te stesso .
E se -perduta nei tuoi occhi – io mi dimentico di tutto tu ti ricorderai.
Tu sai bene che gli uomini, i problemi, i bisogni, i dolori, li porto in me: 
sono dentro alla mia dimenticanza.
E tu sai vedere nel mio zaino, 
anche se mi dimentico di aprirlo e rovesciarlo ai tuoi ai tuoi piedi. 
Davanti a te non voglio avere queste preoccupazioni mnemoniche; 
non ce n'è alcun bisogno.
E, se mi accade questo perduto oblio, ben venga perchè non è dimenticanza: 
è semplificazione di realtà complesse che si disciolgono, 
davanti a te, come luce, come acqua, come aria.
Pregare non è chiedere cose; 
pregare è incontrarsi con te.


tratto da teologia e antropologia della preghiera
Adriana Zarri 

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