Sembra che le chiacchiere debbano aver vita breve:.. “dopo tutto non son che chiacchiere!”
Certo! Ma le chiacchiere sanno bene mistificare, travestirsi in 100.000 forme, in milioni di forme diverse, e tuttavia restando sempre le medesime chiacchiere. Tu stavi parlando con un uomo : un tipo di mezza statura, biondiccio, pastrano scuro..: era un chiacchierone! Ma tu se ben lungi dallo sperare di averlo messo a terra. Quello se n’è appena andato, ed ecco che viene un altro: alto, grosso, bruno, abito blu: sarebbe forse lo stesso di prima? No, certamente; ma ahimè, son sempre le medesime chiacchiere! E così all’infinito. Nessun animale è prolifico come le chiacchiere; soltanto le chiacchiere figliano 100.000 milioni di piccoli per volta; tutti differenti nell’aspetto, ma non sempre le medesime chiacchiere.
In un dato tempo vivono in un paese tanti e tanti milioni.. che dicono sostanzialmente tutti la stessa e medesima cosa. Quel che illude è che all’esterno hanno un’apparenza diversa . E poi nello stesso tempo le chiacchiere hanno ancora un pericolo, di essere una forza materiale.
“Le chiacchiere” sono un illusione. Vive soltanto ciò che si rapporta all’idea e che vive in modo primitivo. Tutto il resto è illusione ottica. Alla morte l’illusione sparirà completamente, come a commedia finita. Ecco a cosa si riduce quella strombazzata certezza di diventare felici.. “come tutti gli altri!”
Soren Kierkegaard
diario
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