lunedì 15 dicembre 2014

L’inverno e la primavera


Si beffava l’inverno della primavera e le diceva villania, perché al suo apparire nessuno sa più tenersi in pace, ma chi va pe’ prati e pe’ boschi, chi a cogliere fiori, chi ad ornarsi di gigli e rose le tempie e la chioma; altri, montata una nave, s’affidano alla sorte dei venti; tutti si guardano o dal vento improvviso o dalle piogge continue.
- “Io all’incontro” diceva l’inverno, “sono come un principe, un re supremo, e costringo gli occhi degli uomini non a guardate in alto, ma a chinarsi alla terra e a tremare, e li fo stare in casa rinchiusi”
- “Ed è appunto per ciò”, rispose la primavera, “che tutti si disfarebbero di te volentieri.
Io sono tutta ridente, il mio odore stesso e gioia.
Tutti me lontana rammentano, tutti brillano del mio ritorno”


Nicolò Tommaseo

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