Perché la tua
preghiera è così aggressiva?
Sarebbe perché credi che il tuo lamento è così
giustificato, che la tua voce deve penetrare i cieli e chiamare Iddio dai suoi
nascosti abissi per dividere e spartire con te?
Allora ci sono queste parole:
“Dio non è tentato da
alcuno”, il cielo si chiude ad una simile preghiera empia; essa è impotente
come il tuo pensiero, come il tuo braccio.
Ma quando poi tu ti umili al cospetto di Dio e dici:
“Mio Dio, mio Dio, grande è il mio peccato, esso grida a Te, esso grida al
cielo…”il cielo si apre ancora una volta. Iddio allora guarda, come dice il
Profeta, dalla Sua finestra abbassando verso di te il suo
sguardo e dice:
“Ancora un poco, ancora un po’ di pazienza ed io sarò”.
Ecco
che allora risuona per te la parola di Cristo per Lazzaro:
” Questa malattia non
porta alla morte”.
No, essa porta alla vita.
Il Signore viene, anche se dovessimo aspettarlo.
Egli viene, anche se dovessimo invecchiare come Anna, incanutire come Simeone, ma dobbiamo aspettarlo
nella sua casa.
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