“quando viene la tentazione, le difficoltà si moltiplicano per ogni minima cosa, così da scorarci e indurci alla mormorazione.
Così un fratello che viveva alle Celle fu tentato; e quando lo vedevano, nessuno voleva né salutarlo ne riceverlo in casa; se aveva bisogno di pane, nessuno gliene offriva.
E quando ritornava dalla mietitura, nessuno lo invitava a riconfortarsi in chiesa come d’uso.
Un giorno ritornò dal mietere durante la grande calura, e non c’era più pane nella sua cella.
Ma egli rendeva gloria di tutto questo.
Così Dio, vedendo la sua pazienza, lo liberò dalla sua lotta delle tentazioni.
Ed ecco che qualcuno bussò alla sua porta, portando dall’Egitto un cammello con carico di pane.
Nel veder ciò il fratello si sciolse in lacrime e gridò: “Signore, non sono dunque degno di soffrire un poco in tuo nome?”
Infine la tentazione passò e i fratelli incominciarono a trattenerlo nelle loro celle o in chiesa, e lo riconfortavano.
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