Uno dei padri raccontò questa storia:
“ un eremita viveva nel deserto di Nolopolis, e un laico devoto provvedeva ai suoi bisogni. In quella stessa città un uomo ricco, irreligioso, morì. La città tutta, vescovo in testa, lo accompagnò in processione con le fiaccole al cimitero. In quel mentre, l’uomo che aveva cura dell’eremita uscì dalla città per portargli del pane come d’abitudine, e lo trovò divorato da una bestia feroce. Si prosternò allora davanti a Dio: “Non mi alzerò da qui”, si disse, “prima che il Signore mi abbia mostrato perché questo miscredente ha avuto una tale pompa per la sua sepoltura mentre l’eremita ha subito questo dopo aver servito Dio giorno e notte”. Un angelo di Dio venne a dirgli: “il miscredente ha fatto un po’ di bene qui sulla terra e ha ricevuto in questo mondo la sua mercede, così da non avere alcun riposo nell’altro; ma l’eremita, che era ornato di tutte le virtù, aveva commesso qualche piccola colpa , era un uomo, e ha ricevuto questo trattamento sulla terra affinché in cielo sia trovato puro di fronte a Dio”. Il servo dell’eremita fu consolato da queste parole e tornò indietro glorificando Dio nei suoi giudizi perché essi sono imparziali.
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