Dai «Discorsi» del beato Isacco della Stella, abate
(Disc. 51; PL 194, 1862-1863. 1865)
Mi rivolgo a te, che vieni dal popolo, dalla gente comune,
ma appartiene alla schiera delle vergini. In te lo splendore dell'anima si
irradia sulla grazia esteriore della persona. Per questo sei un'immagine fedele
della Chiesa.
A te dico: chiusa nella tua stanza non cessare mai di tenere
fisso il pensiero su Cristo, anche di notte. Anzi rimani ad ogni istante in
attesa della sua visita. E' questo che desidera da te, per questo ti ha scelta.
Egli entrerà se troverà aperta la tua porta. Sta' sicura, ha promesso di venire
e non mancherà alla sua parola. Quando verrà, colui che hai cercato,
abbraccialo, familiarizza con lui e sarai illuminata. Trattienilo, prega che
non se ne vada presto, scongiuralo che non si allontani. Il Verbo di Dio
infatti corre, non prova stanchezza, non è preso da negligenza. L'anima tua gli
vada incontro sulla sua parola, e s'intrattenga poi sull'impronta lasciata dal
suo divino parlare: egli passa via presto.
E la vergine da parte sua che cosa dice? «L'ho cercato ma
non l'ho trovato; l'ho chiamato ma non mi ha risposto» (Ct 5, 6). Se così
presto se n'è andato via, non credere che egli non sia contento di te che lo
invocasti, lo pregasti, gli apristi la porta: spesso egli permette che siamo
messi alla prova. Vedi che cosa dice nel Vangelo alle folle che lo pregavano di
non andarsene: «Bisogna che io porti l'annunzio della parola di Dio anche ad
altre città, poiché per questo sono stato mandato» (cfr. Lc 4, 43).
Ma anche se ti sembra che se ne sia andato, và a cercarlo
ancora.
E' dalla santa Chiesa che devi imparare a trattenere Cristo.
Anzi te l'ha già insegnato se ben comprendi ciò che leggi: «Avevo appena
oltrepassato le guardie, quando trovai l'amato del mio cuore. L'ho stretto
forte e non lo lascerò» (Ct 3, 4). Quali dunque i mezzi con cui trattenere
Cristo? Non la violenza delle catene, non le strette delle funi, ma i vincoli
della carità, i legami dello spirito. Lo trattiene l'amore dell'anima.
Se vuoi anche tu possedere Cristo, cercalo incessantemente e
non temere la sofferenza. E' più facile spesso trovarlo tra i supplizi del
corpo, tra le mani dei persecutori. Lei dice: «Poco tempo era trascorso da
quando le avevo oltrepassate». Infatti una volta libera dalle mani dei
persecutori e vittoriosa sui poteri del male, subito, all'istante ti verrà
incontro Cristo, né permetterà che si prolunghi la tua prova.
Colei che così cerca Cristo, che ha trovato Cristo, può
dire: «L'ho stretto forte e non lo lascerò finché non lo abbia condotto nella
casa di mia madre, nella stanza della mia genitrice» (cfr. Ct 3, 4). Che cos'è
la casa, la stanza di tua madre se non il santuario più intimo del tuo essere?
Custodisci questa casa, purificane l'interno. Divenuta
perfettamente pulita, e non più inquinata da brutture di infedeltà, sorga quale
casa spirituale, cementata con la pietra angolare, si innalzi in un sacerdozio
santo, e lo Spirito Paraclito abiti in essa. Colei che cerca Cristo a questo
modo, colei che così prega Cristo, non è abbandonata da lui, anzi riceve
frequenti visite. Egli infatti è con noi fino alla fine del mondo.
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