Dal «Breviloquio» di san Bonaventura, vescovo
(Prolog.; Opera omnia 5, 201-202)
L’origine
della Sacra Scrittura non è frutto di ricerca umana, ma di rivelazione divina.
Questa promana «dal Padre della luce, dal quale ogni paternità nei cieli e
sulla terra prende nome».
Dal Padre, per
mezzo del Figlio suo Gesù Cristo, discende in noi lo Spirito Santo. Per mezzo
dello Spirito Santo poi, che divide e distribuisce i suoi doni ai singoli
secondo il suo beneplacito, ci viene data la fede, e per mezzo della fede
Cristo abita nei nostri cuori (cfr. Ef 3, l7).
Questa è la
conoscenza di Gesù Cristo, da cui hanno origine, come da una fonte, la
sicurezza e l’intelligenza della verità, contenuta in tutta la Sacra Scrittura.
Perciò è impossibile che uno possa addentrarvisi e conoscerla, se prima non
abbia la fede che è lucerna, porta e fondamento di tutta la Sacra Scrittura.
La fede
infatti, lungo questo nostro pellegrinaggio, è la base da cui vengono tutte le
conoscenze soprannaturali, illumina il cammino per arrivarvi ed è porta per
entrarvi. È anche il criterio per misurare la sapienza donataci dall’alto,
perché nessuno si stimi più di quanto è conveniente valutarsi, ma in maniera da
avere, di se stessi, una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede
che Dio gli ha dato (cfr. Rm 12, 3).
Lo scopo, poi,
o meglio, il frutto della Sacra Scrittura non è uno qualsiasi, ma addirittura
la pienezza della felicità eterna. Infatti la Sacra Scrittura è appunto il
libro nel quale sono scritte parole di vita eterna perché, non solo crediamo,
ma anche possediamo la vita eterna, in cui vedremo, ameremo e saranno
realizzati tutti i nostri desideri.
Solo allora
conosceremo «la carità che sorpassa ogni conoscenza» e così saremo ricolmi «di
tutta la pienezza di Dio» (Ef 3, 19).
Ora la divina
Scrittura cerca di introdurci in questa pienezza, proprio secondo quanto ci ha
detto poco fa l’Apostolo. Con questo scopo, con questa intenzione, deve essere
studiata la Sacra Scrittura. Così va ascoltata e insegnata.
Per ottenere
tale frutto, per raggiungere questa meta sotto la retta guida della Scrittura,
bisogna incominciare dal principio. Ossia accostarsi con fede semplice al Padre
della luce e pregare con cuore umile, perché egli, per mezzo del Figlio e nello
Spirito Santo, ci conceda la vera conoscenza di Gesù Cristo e, con la
conoscenza, anche l’amore. Conoscendolo ed amandolo, e saldamente fondati e
radicati nella carità, potremo sperimentare la larghezza, la lunghezza,
l’altezza e la profondità (cfr. Ef 3, 18) della stessa Sacra Scrittura.
Potremo così
giungere alla perfetta conoscenza e all’amore smisurato della beatissima
Trinità, a cui tendono i desideri dei santi e in cui c’è l’attuazione e il
compimento di ogni verità e bontà.
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