sabato 23 giugno 2012

Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita





Non temere, Zaccaria, perché è stata esaudita la tua preghiera, e tua moglie Elisabetta darà alla  luce un figlio, al quale porrai nome Giovanni. Tu ne avrai gioia, e molti si rallegreranno per la sua  nascita (Lc 1,13s)


I benefici di Dio sono sempre copiosi e traboccanti, non si riducono ad un numero ristretto, ma
crescono in un ricco cumulo di doni, come avviene qui: c`è anzitutto l`esaudimento della preghiera, poi il parto di una moglie sterile, indi l`esultanza di molte persone, e l`eccellenza della virtù. C`è anche la promessa di un profeta dell`Altissimo (cf. -Lc 1,76), e, per togliere ogni dubbio, si indica il nome di colui  che nascerà. In mezzo a benefici cosí grandi, che si effondono dal cielo oltre ogni desiderio, non a torto il  mutismo del padre fu un castigo della sua incredulità, come spiegheremo oltre. Ma quando nascono i  santi, tutti ne godono; un santo, infatti, non è soltanto un onore per i genitori, ma è salvezza per molti.
Cosí, in questo passo, ci si esorta a godere per la natività dei santi.
Ma anche i genitori sono esortati a ringraziare Dio non meno per la nascita, che per il merito dei  loro figlioli, certo, non è piccolo dono quello che Dio fa donando i figli, i quali propagheranno la famiglia, e subentreranno nella successione. Leggi nella Scrittura che Giacobbe gode di aver generato  dodici figli (cf. Gen 49,1-28); ad Abramo viene donato un figlio (cf. Gen 21,2), e Zaccaria resta esaudito.
La fecondità dei genitori è un dono di Dio. Perciò ringrazino i padri, per aver generato; i figli, per essere  stati generati; le madri, per l`onore che ricevono dai frutti del loro matrimonio: i figli, infatti, sono la retribuzione dei loro sacrifici. Fiorisca a nuova primavera la terra, perché è coltivata, il mondo, che cosí  viene conosciuto, la Chiesa, che vede crescere di numero il popolo fedele. E non senza ragione, subito all`inizio della Genesi, il matrimonio è portato a consumazione per comando di Dio (cf. Gen 2,22ss), ciò non ha altro scopo che di annientare l`eresia. Dio, infatti, ha approvato il matrimonio per unire i coniugi, e l`ha premiato con tanta larghezza, che coloro ai quali la sterilità aveva negato i figli, la bontà divina glieli  ha concessi. 
E sarà grande davanti al Signore (Lc 1,15).
Qui si parla non di statura fisica, ma spirituale.
Davanti al Signore c`è una statura dell`anima, una statura della virtù...
Giovanni, quindi, sarà grande non per il vigore fisico, ma per la grandezza spirituale (cf. Lc 7,28).
Del resto, egli non estese i confini di qualche impero, né cercò i trionfi nella gloria di imprese guerresche, bensí, ciò che vale di piú, predicando nel deserto calpestò con grande vigore spirituale le comodità umane e la sensualità del corpo (cf. Lc 3,1-18). Egli perciò è piccolo secondo il mondo, ma è grande nello spirito. E come un grande, senza lasciarsi sedurre dalle lusinghe di questa vita, non mutò la fermezza del  suo proposito per il desiderio di vivere (cf. Mc 6,17-29). 
E sarà ricolmo di Spirito Santo fin dal seno di sua madre (Lc 1,15).
Indubbiamente la promessa dell`angelo è stata veritiera su questo punto, poiché san Giovanni,
prima di nascere, mostrò di aver ricevuto la grazia dello Spirito quando ancora era racchiuso nell`utero  della madre...
E sarà ricolmo di Spirito Santo; infatti non manca nulla a chi è assistito dallo Spirito della grazia, e chi riceve l`effusione dello Spirito Santo possiede la pienezza di grandi virtù. 
Dice infine: Ricondurrà molti figli d`Israele al Signore loro Dio (Lc 1,16).
 Non è necessario che io dimostri che san Giovanni ricondusse i cuori di molti. Concordano con questa testimonianza le profezie  e il Vangelo - egli infatti è la voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via al Signore, raddrizzate i  suoi sentieri! (Mt 3,3; Is 40,3) -
 mentre il suo battesimo, frequentato da moltitudini (cf. Mc 1,5), prova che i progressi fatti dal popolo convertito non furono esigui, perché, credendo a Giovanni, essi credevano  a Cristo. Infatti, il banditore di Cristo non predicava se stesso, ma il Cristo. 
Per questa ragione egli andrà innanzi al Signore con lo spirito e la virtù di Elia (Lc 1,17).
Giustamente queste due parole sono accostate, poiché lo spirito non è mai disgiunto dalla virtù, né la virtù  dallo spirito. Ma forse si dice con lo spirito e la virtù di Elia, perché il santo Elia ebbe una grande virtù e grazia; la virtù di convertire gli animi dall`incredulità alla fede, la virtù di una vita mortificata e paziente,  e lo spirito della profezia (cf. 1Re 17,3-6).
Elia visse nel deserto, Giovanni nel deserto, colui era nutrito  dai corvi, questi dai pruni, e, calpestando ogni attrattiva del piacere, scelse per sé la mortificazione e disprezzò l`agiatezza (cf. Mt 3,4). Quegli non cercò i favori del re Acab (cf. 1Re,21,17-22), questi  disprezzò quelli di Erode (cf. Mc 6,18); quegli divise in due il Giordano, questi lo trasformò in un lavacro
apportatore di salvezza; questi si intrattiene col Signore qui in terra (cf. Mt 17,3), quegli appare col  Signore nella gloria (cf. Mt 17,10), questi è precursore della prima venuta del Signore, quegli della seconda.

(Ambrogio, Exp. Ev. Luc., 1, 28-36)

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