Non temere, Zaccaria, perché è stata esaudita la tua preghiera, e
tua moglie Elisabetta darà alla luce un
figlio, al quale porrai nome Giovanni. Tu ne avrai gioia, e molti si
rallegreranno per la sua nascita (Lc
1,13s)
I benefici di Dio sono sempre copiosi e traboccanti, non si
riducono ad un numero ristretto, ma
crescono in un ricco cumulo di doni, come avviene qui: c`è
anzitutto l`esaudimento della preghiera, poi il parto di una moglie sterile,
indi l`esultanza di molte persone, e l`eccellenza della virtù. C`è anche la
promessa di un profeta dell`Altissimo (cf. -Lc 1,76), e, per togliere ogni
dubbio, si indica il nome di colui che
nascerà. In mezzo a benefici cosí grandi, che si effondono dal cielo oltre ogni
desiderio, non a torto il mutismo del
padre fu un castigo della sua incredulità, come spiegheremo oltre. Ma quando
nascono i santi, tutti ne godono; un
santo, infatti, non è soltanto un onore per i genitori, ma è salvezza per
molti.
Cosí, in questo passo, ci si esorta a godere per la natività dei
santi.
Ma anche i genitori sono esortati a ringraziare Dio non meno per
la nascita, che per il merito dei loro
figlioli, certo, non è piccolo dono quello che Dio fa donando i figli, i quali
propagheranno la famiglia, e subentreranno nella successione. Leggi nella
Scrittura che Giacobbe gode di aver generato
dodici figli (cf. Gen 49,1-28); ad Abramo viene donato un figlio (cf.
Gen 21,2), e Zaccaria resta esaudito.
La fecondità dei genitori è un dono di Dio. Perciò ringrazino i
padri, per aver generato; i figli, per essere
stati generati; le madri, per l`onore che ricevono dai frutti del loro
matrimonio: i figli, infatti, sono la retribuzione dei loro sacrifici. Fiorisca
a nuova primavera la terra, perché è coltivata, il mondo, che cosí viene conosciuto, la Chiesa , che vede crescere
di numero il popolo fedele. E non senza ragione, subito all`inizio della
Genesi, il matrimonio è portato a consumazione per comando di Dio (cf. Gen
2,22ss), ciò non ha altro scopo che di annientare l`eresia. Dio, infatti, ha
approvato il matrimonio per unire i coniugi, e l`ha premiato con tanta
larghezza, che coloro ai quali la sterilità aveva negato i figli, la bontà
divina glieli ha concessi.
E sarà grande davanti al Signore (Lc 1,15).
Qui si parla non di statura fisica, ma spirituale.
Davanti al Signore c`è una statura dell`anima, una statura della
virtù...
Giovanni, quindi, sarà grande non per il vigore fisico, ma per la
grandezza spirituale (cf. Lc 7,28).
Del resto, egli non estese i confini di qualche impero, né cercò i
trionfi nella gloria di imprese guerresche, bensí, ciò che vale di piú,
predicando nel deserto calpestò con grande vigore spirituale le comodità umane
e la sensualità del corpo (cf. Lc 3,1-18). Egli perciò è piccolo secondo il
mondo, ma è grande nello spirito. E come un grande, senza lasciarsi sedurre
dalle lusinghe di questa vita, non mutò la fermezza del suo proposito per il desiderio di vivere (cf.
Mc 6,17-29).
E sarà ricolmo di Spirito Santo fin dal seno di sua madre (Lc
1,15).
Indubbiamente la promessa dell`angelo è stata veritiera su questo
punto, poiché san Giovanni,
prima di nascere, mostrò di aver ricevuto la grazia dello Spirito
quando ancora era racchiuso nell`utero
della madre...
E sarà ricolmo di Spirito Santo; infatti non manca nulla a chi è
assistito dallo Spirito della grazia, e chi riceve l`effusione dello Spirito
Santo possiede la pienezza di grandi virtù.
Dice infine: Ricondurrà molti figli d`Israele al Signore loro Dio
(Lc 1,16).
Non è necessario che io
dimostri che san Giovanni ricondusse i cuori di molti. Concordano con questa
testimonianza le profezie e il Vangelo -
egli infatti è la voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via al Signore, raddrizzate i suoi sentieri! (Mt 3,3; Is 40,3) -
mentre il suo battesimo,
frequentato da moltitudini (cf. Mc 1,5), prova che i progressi fatti dal popolo
convertito non furono esigui, perché, credendo a Giovanni, essi credevano a Cristo. Infatti, il banditore di Cristo non
predicava se stesso, ma il Cristo.
Per questa ragione egli andrà innanzi al Signore con lo spirito e
la virtù di Elia (Lc 1,17).
Giustamente queste due parole sono accostate, poiché lo spirito
non è mai disgiunto dalla virtù, né la virtù
dallo spirito. Ma forse si dice con lo spirito e la virtù di Elia,
perché il santo Elia ebbe una grande virtù e grazia; la virtù di convertire gli
animi dall`incredulità alla fede, la virtù di una vita mortificata e
paziente, e lo spirito della profezia
(cf. 1Re 17,3-6).
Elia visse nel deserto, Giovanni nel deserto, colui era
nutrito dai corvi, questi dai pruni, e,
calpestando ogni attrattiva del piacere, scelse per sé la mortificazione e
disprezzò l`agiatezza (cf. Mt 3,4). Quegli non cercò i favori del re Acab (cf.
1Re,21,17-22), questi disprezzò quelli
di Erode (cf. Mc 6,18); quegli divise in due il Giordano, questi lo trasformò
in un lavacro
apportatore di salvezza; questi si intrattiene col Signore qui in
terra (cf. Mt 17,3), quegli appare col
Signore nella gloria (cf. Mt 17,10), questi è precursore della prima
venuta del Signore, quegli della seconda.
(Ambrogio, Exp. Ev. Luc., 1, 28-36)
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