Ponimi, o Dio,
nella nudità in cui si gusta il tutto,
fammi lo spirito e la memoria vuoti di tutto
il creato affinché io gusti solo te..
o meglio non ti
gusti, ché questa è
parola sensibile,
ma sia in quel
vuoto, in quel nulla aspro, solenne, misterioso in cui è il tutto che sei tu,
cui l’anima aspira e geme per unirsi.
O mio Dio, io non so dirmelo, ma io muoio
dalla sete dell’unione e io so che solo in purezza tu ti unisci…
La tua parola mi
resta martellante nell’anima: “non portate
nulla”, e io sento di portare troppo e questo mi dà una tristezza che
sarebbe disperazione se io non sapessi che tu poi soccorri in misericordia chi
ti cerca.
G. Canovai
Suscipe Domine pag 320-1
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