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mercoledì 27 giugno 2018

Cristo è toccato dalla fede


Cominciò a sperare in un rimedio che potesse salvarla: riconobbe che il tempo era venuto per il fatto che si presentava un medico dal cielo, si levò per andare incontro al Verbo, vide che egli era pressato dalla folla.
Ma non credono coloro che premono intorno, credono quelli che lo toccano. Cristo è toccato dalla fede, è visto dalla fede, non lo tocca il corpo, non lo comprendono gli occhi; infatti non vede colui che non guarda pur avendo gli occhi, non ode colui che non intende ciò che ode, e non tocca colui che non tocca con fede...
Se ora noi consideriamo fin dove giunge la nostra fede e se comprendiamo la grandezza del Figlio di Dio, vediamo che a suo confronto noi non possiamo che toccare la frangia del suo vestito, senza poterne toccare le parti superiori. Se dunque anche noi vogliamo essere guariti, tocchiamo la frangia della tunica di Cristo.
Egli non ignora quelli che toccano la sua frangia, e che lo toccano quando egli è voltato dall`altra parte. Dio non ha bisogno degli occhi per vedere, non ha sensi corporali, ma possiede in se stesso la conoscenza di tutte le cose. Felice dunque chi tocca almeno la parte estrema del Verbo: e chi mai potrebbe riuscire a toccarlo tutto intero?

 Exp. in Luc., 6, 57-59

mercoledì 30 settembre 2015

E` Dio l`autore dell`unione coniugale


Non ripudiare quindi la tua sposa: significherebbe negare che Dio è l`autore della tua unione. 
Infatti se è tuo compito sopportare e correggere i costumi degli estranei, a maggior ragione lo è nei riguardi di tua moglie.
Ascolta quanto dice il Signore:
 "Chi ripudia la sposa ne fa un`adultera" (Mt 5,32). 
Colei infatti che, finché vive il marito, non può sposarsi di nuovo, può essere soggetta alla lusinga del peccato. 
Cosí colui che è responsabile dell`errore lo è anche della colpa, quando la madre è ripudiata con i suoi bambini, quando, già anziana e col passo ormai stanco, è messa alla porta. 
Ed è male scacciare la madre e trattenere i suoi figli: perché si aggiunge, all`oltraggio fatto al suo amore, la ferita nei suoi affetti materni.
Ma piú crudele è scacciare anche i figli per causa della madre, in quanto i figli dovrebbero piuttosto riscattare agli occhi del padre il torto della madre. 
Quale rischio esporre all`errore la debole età di un adolescente! 
E quale durezza di cuore scacciare la vecchiaia, dopo aver deflorato la giovinezza! 
Sarebbe lo stesso se l`imperatore scacciasse un soldato veterano senza compensarlo per i suoi servigi, togliendogli gli onori e il comando che ha; o che un agricoltore scacciasse dal suo campo il contadino spossato dalla fatica! 
Ciò che è vietato fare nei confronti dei sudditi, sarebbe dunque permesso nei riguardi dei congiunti?
Tu invece ripudi la tua sposa quasi fosse nel tuo pieno diritto, senza temere di commettere un`ingiustizia; tu credi che ciò ti sia permesso perché la legge umana non lo vieta.
 Ma lo vieta la legge di Dio: e se obbedisci agli uomini, devi temere Dio. 
Ascolta la legge del Signore cui obbediscono anche quelli che fanno le leggi:
 "Ciò che Dio ha unito, l`uomo non divida" (Mt 19,6).
Ma non è soltanto un precetto del cielo che tu violi: tu in certo modo distruggi un`opera di Dio.
Tu permetteresti - ti prego - che, te vivente, i tuoi figli dipendessero da un patrigno, oppure che, mentre è viva la loro madre, essi vivessero sotto una matrigna?
E supponi che la sposa che hai ripudiata non torni a sposarsi: ebbene, ti era sgradita, quando eri suo marito, questa donna che si mantiene fedele a te, ora che sei adultero? 
Supponi invece che torni a sposarsi: la sua necessità è un tuo crimine, e ciò che tu credi un matrimonio in realtà è un adulterio.
 E senza importanza che tu commetta adulterio pubblicamente, oppure che tu lo commetta sembrando marito; c`è solo il fatto che la colpa commessa per principio è piú grave di quella commessa furtivamente.
Forse qualcuno potrà dire:
 "Ma allora perché Mosè ha comandato di dare il libello di divorzio e di licenziare la moglie?" (Mt 19,7; Dt 24,1).
Chi parla in questo modo è giudeo, non è cristiano: egli obietta ciò che fu obiettato al Signore, e perciò lasciamo al Signore il compito di rispondergli: 
"Per la durezza del vostro cuore" - dice - "Mosè vi permise di dare il libello del divorzio e di ripudiare le mogli; ma all`inizio non era così" (Mt 19,8). 
Cioè egli dice che Mosè lo ha permesso, ma Dio non lo ha ordinato: all`inizio valeva la legge di Dio. 
Qual è la legge di Dio? 
"L`uomo lascerà il padre e la madre e si unirà alla sua sposa, e saranno due in una carne sola" (Gen 2,24; Mt 19,5). 
Dunque chi ripudia la sposa, dilania la sua carne, divide il suo corpo.

(Ambrogio, Exp. in Luc., 8, 4-7)



martedì 21 febbraio 2012

La Preghiera dell’acqua



O acqua
che hai lavato l’universo bagnato di sangue umano,
onde precedere in figura l’attuale purificazione!
O acqua
che hai meritato il sacramento di Cristo,
che lavi tutto senza essere lavata!
Tu cominci per prima
e tu completi la perfezione dei misteri….
hai dato il tuo nome a profeti e apostoli
hai dato il tuo nome al Salvatore:
Quelli sono nubi del cielo
Sono sale del mondo
Questo è fonte di vita..
Quando tu sei fluita dal costato del Salvatore,
i carnefici ti hanno visto e hanno creduto
e per questo tu sei uno dei tre testimoni
della nostra rinascita:
infatti “tre sono i testimoni:
l’acqua, il sangue e lo Spirito”.
L’acqua per il lavacro,
il sangue per il riscatto,
e lo Spirito per la risurrezione

S Ambrogio