Visualizzazione post con etichetta diario. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta diario. Mostra tutti i post

lunedì 10 novembre 2014

Il demoniaco



Chi ha orecchi per avvertire le battute del demoniaco, avrà spesso provato che diventan vere appena s’intendono a rovescio. Una donna o un uomo presi da ostinazione demoniaca gridano: “ Una cosa io non posso sopportare, che qualcuno domini su di me”. – Se questo s’intende a rovescio, tu avrai il segreto per la sua guarigione; egli non solo può sopportare, ma appunto ha bisogno di uno che lo domini. Questo dipende certamente dal fatto che il demoniaco stesso conosce, almeno in una certa clairvoyance, qual è il suo rimedio; ma in quanto demoniaco egli ama la sua malattia, ha paura del rimedio e perciò strepita che proprio “quella cosa” (il rimedio) è l’unica cosa ch’egli non può sopportare, che per lui sarebbe dannosa al massimo.

Soren Kierkegaard
diario






Essere cristiano





Essere cristiano è il più tremendo di tutti I tormenti; è, e così dev'essere, un avere il proprio inferno a questo mondo.
Cosa fa rabbrividire di più l’uomo? Senza dubbio, il morire e soprattutto l’agonia; e perciò si desidera che l’agonia sia la più breve possibile.
Ma essere cristiano è trovarsi nello stato della morte, di un moribondo (tu devi mortificarti, odiare te stesso!): così vivrai forse per quarant’anni in questo stato! (si rabbrividisce al pensiero delle sofferenze di un animale sottoposto alla vivisezione, e tuttavia questa non è che un’immagine sbiadita della sofferenza che comporta l’esser cristiano: conservarsi vivo in stato di morte!).
E non solo questo, ma sopravviene qui un rincrudimento. Perché quelli che assistono al moribondo, di solito non si mettono a schernirlo, e neanche a odiarlo, a maledirlo o aborrirlo perché egli geme nell’agonia. Invece è a questa sofferenza che si va incontro con l’essere cristiani, quando il vero Cristianesimo debba essere espresso in questo mondo.
E poi viene lo scrupolo, il pensiero che ad ogni istante c’è la possibilità dello scandalo: che ciò sarebbe amore di Dio, che questo dovrebbe esser quel Dio di amore, intorno al quale da bambini si è imparato tutto meno che questo!
Eppure Dio è Amore, l’Amore infinito. Ma Egli ti può amare soltanto quando tu sia veramente un morente; e tuttavia è grazia infinita, infinita grazia, poter ottenere che la sofferenza dell’eternità sia cambiata in sofferenza temporale.
Ma guai a queste folle di mentitori giurati: guai a loro, di aver preso le chiavi del cielo e così che non solo non ci entrano essi, ma vogliono anche impedirlo agli altri.


Matteo 23,13






Soren Kierkegaard 

diario