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giovedì 12 marzo 2015

Rapportarsi a Dio

Dio è a un tempo infinitamente vicino e infinitamente lontano dall’uomo.

Arrivare a rapportarsi a Dio è un viaggio di esplorazione che potrebbe essere debolmente paragonato a una spedizione al Polo Nord: tant’è raro che un uomo avanzi veramente su quella via, per quell’esplorazione . 
Ma immaginarselo, l’han fatto tutti i secoli e quasi ognuno.
Tuttavia questo viaggio di esplorazione in cerca di Dio, è un viaggio all’interno; la “pointe” in esso è precisamente di conservarsi nella singolarità e poi all’interno non fare altro che eliminare gli impedimenti. 
Qui c’è il limite per l’affaccendarsi e la presunzione umana. 
Se un imperatore allargasse il cuore e spendesse due milioni di scudi all'anno per stipendiare 10.000 pingui pastori perché … scoprissero Iddio, naturalmente è una cosa ridicola, più ridicola ancora del buttar via il denaro. Se tutta la cristianità aprisse una sottoscrizione di 4 soldi a testa per stipendiare 10.000 pastori, allo scopo di afferrare Iddio: questo è un nonsenso. Ma, grazie a Dio, il denaro non è capace di tutto e neppure le combriccole.

lunedì 15 dicembre 2014

Il viaggio della vita


Due navi veleggiano ad un tempo sul mare: una esce dal porto, l’altra vi entra. A quella che esce dal porto gli amici fanno festa e accompagnano la partenza con grida di gioia;
davanti a quella che rientra, tutto tace. Un saggio che osservava quella scena, disse:
“!Qui succede tutto il contrario di quello che dovrebbe succedere. Si festeggia chi se ne va, si accoglie con indifferenza chi ritorna. Festeggiate piuttosto la nave che ha compiuto il suo viaggio e che ritorna salva dai molti pericoli che ha superato, e compiangete invece la nave che parte e che va incontro alle tempeste” Così quando l’uomo nasce, gli si fa la festa, e piange quando si muore; si dovrebbe invece piangere quando nasce, perché non si sa ancora se saprà vincere i tanti pericoli della vita.


Dal Talmud