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venerdì 13 marzo 2015

Vivere tranquilli attraversare felicemente il mondo


Forse dici: ammettiamo che il mondo stia nel male, ma a me finora è riuscito vivendo tranquillo di cavarmela felicemente. A questo bisogna rispondere; stai bene attento se questo ti sia permesso. Non serve a nulla il dire con la bocca che il mondo sta nel male se poi, col cavartela bene, la tua vita esprime che in fondo il mondo è abbastanza buono. Ma se il mondo sta nel male, se è una razza demoralizzata quella con cui vivi, non ti è permesso più di cavartela bene. Vale a dire: questo non si può fare senza che tu non sia in qualche modo complice. E d’altra parte quando il giudizio di Dio piomba sull’umanità, egli non risparmia se non colui che abbia sofferto qualche malanno nel mondo perverso: cioè tratta gli altri come complici. E la loro colpa non è di aver fatto qualcosa, ma quello di non aver fatto nulla. Quando Sodoma e Gomorra perirono credi forse che tutti fossero letteralmente aulteri, ecc.? non pensi che c’era un buon gruppetto di cosidetti uomini perbene?
Ma nessuno fu risparmiato, ad eccezione di colui che aveva sofferto del male. Perché, essere un uomo perbene in un mondo cattivo, in modo che il mondo vi tenga per una persona perbene, è eo ipso essere un tipo sospetto. E’ un nascondersi il più possibile e credersi autorizzato a passarsela bene in un mondo perverso, e un rendersi complici, un disertare il servizio del bene..


giovedì 27 novembre 2014

Vivere- morire




 Non esistono che due concezioni nella vita, le quali corrispondono al doppio ch’è l’uomo:essere animale e  essere  spirito.
Secondo l’una lo scopo della vita è nel vivere, nel godere la vita e impegnare tutto per questo.
Per l’altra concezione il significato della vita è nel morire.

Soren Kierkegaard diario 1854

Vol 3 pag 243