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giovedì 11 ottobre 2012

L'amico dell'uomo si è fatto uomo, nascendo dalla Vergine

Si rallegrino in alto i cieli e le nubi facciano piovere la giustizia, perché il Signore ha avuto pietà del suo popolo (cfr. Is 45, 8). Si rallegrino in alto i cieli, perché quando in principio venivano creati, anche Adamo fu plasmato dalla terra vergine e apparve come amico e familiare di Dio. Si rallegrino in alto i cieli, perché ora è stata santificata la terra per l'incarnazione del Signore nostro, e il genere umano è stato liberato dai sacrifici idolatrici. Le nubi facciano piovere la giustizia, perché oggi è stato tolto e perdonato l'errore di Eva per la santità verginale di Maria e per l'uomo-Dio nato da lei. Oggi Adamo, dopo l'antica condanna, è stato liberato da quell'orribile e tenebrosa sentenza.
È nato dunque Cristo dalla Vergine, dalla quale egli prese carne secondo il disegno che a lui piacque: «E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14), e perciò la Vergine divenne Madre di Dio. Ma è madre vergine, perché generò il Verbo incarnato senza concorso umano e conservò la sua verginità perché risaltasse il carattere miracoloso della nascita di colui, che aveva così stabilito.
È madre del Verbo divino secondo la natura umana, perché in lei si è fatto uomo, in lei ha realizzato l'unione delle due nature e da lei fu dato al mondo. Ciò rispondeva alla sapienza e al volere di colui, che opera i prodigi.
Dai padri proviene Cristo secondo la carne, dice il beato Paolo (cfr. Rm 9, 5). Egli, infatti, è stato quale è ora e quale sarà e resterà. Si fece tuttavia carne per noi. Amico dell'uomo si è fatto uomo, ciò che prima non era. Ma si è fatto uomo rimanendo insieme Dio, senza alcun cambiamento. È diventato quindi simile a me per amor mio, è diventato ciò che non era, conservando però quel che era. Si è fatto uomo e si è addossato la nostra attuale debolezza per renderci atti all'adozione filiale e concederci il regno dei cieli. Di esso ci renda degni la grazia e la misericordia del Signore Gesù Cristo. A lui, con il Padre e lo Spirito Santo, è la gloria, l'onore e la potestà, ora e in ogni tempo e per tutti i secoli. Amen.

Dai «Discorsi sulla Natività del Signore» di san Proclo, vescovo di Costantinopoli  (Disc. h2; PG 65, 843-846)



venerdì 6 gennaio 2012

La santificazione delle acque


Dai « Discorsi » di san Proclo, vescovo di Costantinopoli
Disc. per l'Epifania 7,1-3; pg 65, 758-759

Cristo apparve al mondo e, mettendo ordine nel mondo in disordine, lo rese bello. Prese su di sé il peccato del mondo e scacciò il nemico del mondo; santificò le sorgenti delle acque ed illuminò le anime degli uomini. A miracoli aggiunse miracoli sempre più grandi. Oggi la terra e il mare si sono divisi tra loro la grazia del Salvatore, e il mondo intero è ripieno di letizia, perché il giorno presente ci mostra un numero maggiore di miracoli che nella festa precedente. Infatti nel giorno solenne del trascorso Natale del Signore la terra si rallegrava, perché portava il Signore in una mangiatoia; nel presente giorno dell'Epifania il mare trasalisce di gioia; tripudia perché ha ricevuto in mezzo al Giordano le benedizioni della santificazione. Nella passata solennità ci veniva presentato come un piccolo bambino, che dimostrava la nostra imperfezione; nella festa odierna lo si vede uomo maturo che lascia intravedere colui che, perfetto, procede dal perfetto. In quella il re ha indossato la porpora del corpo; in questa la fonte circonda il fiume e quasi lo riveste. Suvvia dunque! Vedete gli stupendi miracoli: il sole di giustizia che si lava nel Giordano, il fuoco immerso nelle acque e Dio santificato da un uomo. Oggi ogni creatura canta inni e grida: « Benedetto colui che viene nel nome del Signore » (Sal 117, 26). Benedetto colui che viene in ogni tempo, perché non venne ora per la prima volta ... E chi è costui? Dillo chiaramente tu, o beato Davide: P- il Signore Dio e brillò per noi (cfr. Sal 117, 27). E non solamente il profeta Davide dice questo, ma anche l'apostolo Paolo gli fa eco con la sua testimonianza e prorompe in queste parole: Apparve la grazia salvatrice di Dio a tutti gli uomini per ammaestrarci (cfr. Tt 2, 1 1). Non ad alcuni, ma a tutti. A tutti infatti, giudei e greci, dona la grazia salvatrice del battesimo, off rendo a tutti il battesimo come un comune beneficio.  Su, guardate lo strano diluvio, più grande e più prezioso del diluvio che venne al tempo di Noè. Allora l'acqua del diluvio fece perire il genere umano; ora invece l'acqua del battesimo, per la potenza di colui che è stato battezzato, richiama alla vita i morti. Allora la colomba, recando nel becco un ramoscello di ulivo, indicò la fragranza del profumo di Cristo Signore; ora invece lo Spirito Santo, scendendo in forma di colomba, ci mostra il Signore stesso, pieno di misericordia verso di noi.