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lunedì 2 dicembre 2013

La stirpe di Maria


Dopo ciò, aggiunsi: Tale è quindi l`intero Salmo; e per mostrarvi che esso si riferisce a Cristo, ne riprendo l`esposizione. Il suo inizio: Dio, Dio mio, rivolgimi la tua attenzione. Perché mi hai abbandonato? (Sal 21,2), annuncia fin dai tempi antichi ciò che doveva essere detto da Cristo. Infatti, sulla croce, egli dice: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mt 27,47; Mc 15,34). Poi continua:

Lontano dalla mia salvezza sono le parole dei miei falli;
Dio mio, durante il giorno verso te io grido,
ma tu non mi ascolti; e così durante la notte,
e non vi era ignoranza da parte mi (Sal 21,2-3).
Queste parole esprimono ciò che egli doveva fare. Infatti, il giorno in cui doveva essere crocifisso, egli prese tre dei suoi discepoli per avviarsi al monte degli Ulivi, posto immediatamente di fronte al tempio di Gerusalemme, e pregò dicendo: Padre, se possibile, passi da me questo calice (Mt 26,39). Poi, proseguendo la preghiera, dice: Non però la mia, ma la tua volontà sia fatta (ibid.), dimostrando in tutto ciò che si era fatto uomo soffrendo davvero. E perché non si potesse dire: «Ignorava quindi di dover soffrire!», il Salmo subito prosegue: e non vi era ignoranza da parte mia. E come non fu ignoranza da parte di Dio chiedere ad Adamo dove fosse, e a Caino dove fosse Abele, bensì per far provare vergogna a ciascuno di loro per quello che erano, anche perché arrivasse a noi per iscritto la conoscenza di ogni cosa, così del pari Gesù ha voluto significare con ciò non la sua ignoranza, bensì quella di coloro che pensavano che egli non fosse il Cristo e ritenevano che sarebbe morto e rimasto negli inferi come un uomo qualsiasi.
Ciò che viene dopo: Ma tu, tu abiti nel luogo santo, o lode, o Israele (Sal 21,4), significava che egli doveva compiere cose degne di lode e di ammirazione; che, dopo la sua crocifissione, doveva risuscitare il terzo giorno, la qual cosa gli proviene dal Padre. Che si chiami Giacobbe e Israele, invero, l`ho già dimostrato; e non solo ho provato, nella benedizione di Giuseppe e di Giuda, che gli eventi della sua vita sono proclamati nel mistero, ma ancora nel Vangelo (cf. Mt 11,27) sta scritto che egli ha detto: Tutto mi è stato dato dal Padre mio, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio, né il Figlio se non il Padre e coloro ai quali il Figlio vorrà rivelarlo (Lc 10,22; Mt 11,27). Egli ci ha dunque svelato tutto ciò che per sua grazia noi comprendiamo delle Scritture; sappiamo che egli è il primogenito di Dio, anteriore ad ogni creatura (Col 1,15), figlio dei patriarchi in quanto divenuto carne da una vergine della loro razza; ha sopportato di farsi carne, uomo senza bellezza, senza gloria e sofferente (cf. Is 53,2ss).
Di modo che lui stesso diceva nei suoi discorsi (cf. Mt 16,21), quando accennava alle sue future sofferenze che era necessario che il Figlio dell`uomo soffrisse molto, che venisse ricusato dai farisei e dagli scribi, che venisse infine crocifisso e risuscitasse il terzo giorno (Mt 16,21). Si definiva dunque Figlio dell`uomo, vuoi a causa della nascita da una vergine che, come ho già detto, era della stirpe di David, di Giacobbe, di Isacco e di Abramo, vuoi perché Adamo stesso era padre di quelli che sono stati enumerati e da cui discende Maria attraverso la sua stirpe; sappiamo infatti che coloro che hanno generato delle femmine sono padri anche dei figli che sono nate da queste.
Ad uno dei discepoli che, per rivelazione del Padre, lo aveva riconosciuto come Figlio di Dio, come Cristo, e che si chiamava allora Simone, egli dette il soprannome di Pietro. Lo vediamo ancora chiamato Figlio di Dio nelle Memorie degli apostoli; quando lo diciamo suo Figlio, noi comprendiamo che lo è e che è uscito dal Padre prima di tutte le opere, per la Potenza e la Volontà di quest`ultimo. E` pure detto Sapienza giorno, aurora, spada, pietra, bastone di Giacobbe, Israele e in altre maniere ancora nelle parole dei profeti. Noi comprendiamo, infine, che egli si è fatto uomo da una vergine, di modo che è per la via stessa in cui era iniziata che fu messa fine alla disobbedienza venuta dal serpente. Eva era vergine, senza corruzione: concependo la parola del serpente, ella partorì la disobbedienza e la morte. La vergine Maria concepì invece fede e gioia quando l`angelo Gabriele le annunciò la buona novella che lo Spirito del Signore sarebbe sceso su di lei, e che la Potenza dell`Altissimo l`avrebbe ricoperta della sua ombra, e che a causa di ciò l`Essere santo che sarebbe nato da lei sarebbe stato Figlio di Dio; e lei rispose: Avvenga di me secondo la tua parola (Lc 1,38). Fu dunque partorito da lei colui di cui, come abbiamo dimostrato, parlano tanto le Scritture, colui per mezzo del quale Dio distrugge il serpente con gli angeli e gli uomini che gli somigliano, e libera dalla morte coloro che fanno penitenza delle loro cattive azioni e credono in lui.
Ed ecco appunto il seguito del Salmo che dice: 

Cristo tutto riconduce al Palre suo.
In te hanno sperato i nostri padri,
in te hanno sperato e tu li hai liberati;
verso di te hanno gridato e tu li hai salvati;
in te hanno sperato,
e non sono rimasti confusi.
Quanto a me, io sono un verme, non un uomo,
obbrobrio degli uomini e rifiuto del popolo (Sal 21,5-7).
Qui, manifestamente, egli proclama che i suoi padri hanno sperato in Dio, sono stati salvati da lui; quei padri erano anche padri della Vergine dalla quale egli fu generato e divenne uomo.

(Giustino, Dialog., 99, 1-101) 

Comunità monastica di Pulsano 

Luca 1,26-38; Genesi 3,9-15.20; Salmo 97; Efesini 1,3-6.11-12

La gloria di Maria, madre di Gesù


O mia cetra inventa nuovi motivi in lode di Maria Vergine, innalza la tua voce e canta la maternità tutta meravigliosa di questa vergine, figlia di David, che portò la vita al mondo.
Chi l`ama l`ammira e il curioso si tinge di vergogna e tace e non osa indagare su una madre che partorì, conservando la sua verginità. La cosa è difficilissima da spiegare. I contestatori non osino far inchieste su suo Figlio.
Il suo bimbo schiacciò il maledetto serpente e ne fracassò il capo, e risanò Eva dal veleno, che il dragone omicida aveva gettato contro di lei e l`aveva, col suo inganno, spinta nella morte.
Come il Monte Sinai, ti ho accolto e non sono stata bruciata dal tuo formidabile fuoco, perché tu hai fatto in modo che il tuo fuoco non mi nuocesse; non mi ha bruciata quella tua fiamma, che i Serafini non possono guardare.
Fu chiamato nuovo Adamo, colui che è l`etemo, perché abitò nella figlia di David e in lei, senza seme e senza dolori, si fece uomo. Benedetto il suo nome!
L`albero della vita, ch`era cresciuto in mezzo al paradiso non diede all`uomo un frutto che lo vivificasse; ma l`albero nato dal seno di Maria, diede se stesso all`uomo e gli donò la vita.
Il Verbo del Signore lasciò il suo trono, scese in una fanciulla e abitò in lei; essa lo concepì e lo diede alla luce. E` grande il mistero della Vergine purissima e supera ogni lingua.
Eva nell`Eden diventò rea; il malvagio serpente scrisse, firmò e sigillò la sentenza per cui i posteri, nascendo, venivano colpiti dalla morte.
L`antico drago vide, per il suo inganno, moltiplicato il peccato d`Eva; fu una donna che amò l`inganno del suo seduttore obbedì al demonio e precipitò l`uomo dalla sua dignità.
Eva divenne rea del peccato e a Maria fu passato il debito, perché la figlia pagasse i debiti della madre e lacerasse la sentenza che aveva trasmesso i suoi gemiti a tutte le generazioni.
Maria portava il fuoco nelle mani e stringeva la fiamma tra le braccia: dava le sue mammelle alla fiamma e dava il latte a colui che nutre tutte le cose. Chi può parlare di lei?
Gli uomini terreni moltiplicarono le maledizioni e le spine che soffocavano la terra, e vi introdussero la morte; il Figlio di Maria riempì tutto il mondo di vita e di pace. Gli uomini terreni introdussero nel mondo malattie e dolori e aprirono la porta alla morte, perché vi entrasse e vi passeggiasse; il Figlio di Maria prese sulla sua persona i dolori del mondo, per salvarlo.
Maria è sorgente limpidissima, senza nessun influsso di connubio: essa accolse nel suo seno il fiume della vita, che con le sue acque irrigò il mondo e vivificò tutti i morti. 
Santuario immacolato, in cui dimorò Iddio, gigante dei secoli, nel quale con un grande prodigio si operò il mistero per cui Dio si fece uomo, e un uomo dal Padre fu chiamato figlio.
Maria è la vite della benedetta stirpe di David; i suoi tralci produssero il grappolo d`uva pieno di sangue vivifico; bevve Adamo di quel vino e, risuscitato, tornò nell`Eden.
Due madri son comparse che generarono figli diversi: una generò un uomo che la maledisse, e Maria generò Dio, che riempie il mondo di benedizione.
Benedetta tu, Maria, figlia di David, e benedetto il frutto che ci hai dato. Benedetto il Padre che ci mandò il Figlio suo per la nostra salvezza, e benedetto lo Spirito Paraclito, che ci manifestò il suo mistero. Sia benedetto il suo nome.


Luca 1,26-38; Genesi 3,9-15.20; Salmo 97; Efesini 1,3-6.11-12


Efrem, Carmen 18, 1