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martedì 15 aprile 2014

La mattina di Pasqua le donne, giunte al sepolcro videro rimosso il macigno.


La mattina di Pasqua le donne, giunte al sepolcro videro rimosso il macigno.
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima, che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo, che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro. È il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione del peccato. Siamo tombe alienate. Ognuna con il suo sigillo di morte. 
Pasqua allora sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi, e se ognuno di noi uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno dal sepolcro accanto si ripeterà finalmente il miracolo del terremoto che contrassegnò la prima Pasqua di Cristo. 

Pasqua è la festa dei macigni rotolati . E' la festa del terremoto..,

domenica 3 marzo 2013

Da una «Antica omelia pasquale»



“ Quest`albero è per me di salvezza eterna:
       di esso mi nutro, 
di esso mi pasco.
       Per le sue radici io affondo le mie radici,
       per i suoi rami mi espando,
 della sua rugiada mi inebrio,
       dal suo spirito, 
come da soffio delizioso,
 sono fecondato.
       Sotto la sua ombra ho piantato la mia tenda
       e ho trovato riparo dalla calura estiva.
       Per i suoi fiori fiorisco,
       dei suoi frutti mi delizio a sazietà,
       e colgo liberamente i frutti fin dalle origini a me destinati.
       Quest`albero è nutrimento alla mia fame,
       sorgente per la mia sete, 
manto per la mia nudità;
       le sue foglie sono spirito di vita e non foglie di fico
       Quest`albero è mia salvaguardia quando temo Dio,
       appoggio quando vacillo, 
premio quando combatto,
       trofeo quando ho vinto.
       Quest`albero è per me "il sentiero angusto e la via stretta";
       è la scala di Giacobbe,
 è la via degli angeli
       alla cui sommità realmente è `appoggiato` il Signore.
       Quest`albero dalle dimensioni celesti si è elevato dalla terra al cielo
       fondamento di tutte le cose sostegno dell`universo,
       supporto del mondo intero,
       vincolo cosmico che tiene unita la instabile natura umana,
       assicurandola con i chiodi invisibili dello Spirito,
       affinché stretta alla divinità non possa più distaccarsene.
       Con l`estremità superiore tocca il cielo,
       con i suoi piedi rafferma la terra,
       tiene stretto da ogni parte, 
con le braccia sconfinate,
       lo spirito numeroso e intermedio dell`aria.
       Egli era tutto in tutte le cose e dappertutto”