sabato 26 novembre 2011

Il santo e soave nome




 
E’ festa oggi nella casetta di Nazaret

Tutti i parenti e gli amici di Gioacchino ed Anna sono stati invitati per festeggiare la piccola neonata a cui è stato imposto il santo nome di Maria. 
Nobili e illustri erano gli antenati di questi due sposi essendo Gioacchino discendente del Re David ed Anna della sacerdotale discendenza di Aronne. 
Ma la ricchezza il fasto se ne erano andati da tempo e ad essi non era rimasta altra ricchezza che il loro reciproco amore. Ma ora che il dono più bello del cielo era venuto a rallegrarli, ora non si sentivano più poveri ed avevano trovato il modo per festeggiare la loro creatura. E quale famiglia, anche umile, non cerca, con ogni sacrificio, di fare un po’ di festa al primo neonato? 
Andavano e venivano quindi i parenti di Anna in quel giorno felice giorno di settembre, e tutto nella casa sembrava inondato di gioia. E tra tutto quell’andirivieni , in quel confuso vociare festoso, la dolce creatura sorrideva nella sua culla. Il soave visino dagli occhi scintillanti che riflettevano il cielo, sbocciava tra le trine della bianca cuffietta, come un fragrante bocciuolo di rosa, e ovunque nella casetta Nazarena risuonava il caro nome: “Maria” 
La chiamavano felici babbo e mamma; “Maria” i parenti e gli amici. 
E il dolce soave nome era ripetuto di bocca in bocca. 
Pareva che tutti quel giorno non si saziassero di ripeterlo come se volessero imprimerlo nella mente e nel cuore per non dimenticarlo mai più! 
“Maria”..Da quella piccola casa, allora sconosciuta e ignorata dal mondo, quel nome doveva uscire e risuonare su tutta la terra, nome amabile di conforto e benedizione. 
Passeranno gli anni, trascorreranno i secoli, tramonteranno i regni, si distruggeranno le città e gli imperi, ma quel nome resterà fulgente di luce e d’amore all’umanità sofferente. Quel nome santo che venne da Dio sarà venerato dai grandi, sarà lodato dai re, sarà benedetto dai peccatori, sarà cantato dai poeti. 
“Salve beata! In quale età superba quel sì caro a ridir nome tacque? In qual dal padre figlio non l’apprese, quai monti mai, quali acque non l’udiro invocar?.. 
Così cantava Alessandro Manzoni inneggiando al santo e soave nome di Maria. 
Serenità di cielo, luminosa di sole, olezzo di fiori. 
Un piccolo corteo s’avvia verso la chiesa. Su tutti i visi splende una luce di serena letizia . Tra le braccia di una donna di fiducia è una bimba tutta avvolta in candidi e vaporosi veli. 
Invano cerchi di riconoscerla. 
Come potresti? Quella piccina di pochi giorni dagli occhi imbambolati, dal visetto roseo e dai riccioli che scaturiscono appena dalla cuffietta di pizzo.. sei tu. 
Era il giorno del tuo primo entrare alla vita vera. 
Ti portavamo così, senza che tu lo capissi, al fonte battesimale, 
Ti portavano là dove solo si poteva operare la tua rigenerazione . E fu là nella casa di Dio, che il Sacerdote ti asperse la fronte con l’acqua lustrale e ti rese cristiana. Fu là che la tua anima acquistò il soave candore dell’innocenza, e che tu avesti un nome. Qual nome? Quello di una santa e forse anche il bel nome di Maria. 
Ed anche nella tua casa quel giorno fu festa, come nella casetta nazarena anche nella tua casa tutti venivano attorno alla tua culla e ripetevano il tuo nome, mentre su tutte le labbra c’era un augurio e da tutti i cuori saliva un felice presagio. 
Oh tu allora non potevi né capire, ne pensare che quella benedetta innocenza che t’era stata donata, la dovevi anche a Maria, a Lei che la tua redenzione accettò di diventare la madre di Gesù cioè Regina dei dolori. 
Se Essa non avesse detto quel grande “Fiat” tu misera figlia di Eva, saresti ancora nell’oscura ombra del peccato originale. 
Dunque la Vergine cara fu la tua luce fin dal tuo primo bagliore di vita. Vicino a Lei Purissima, tu non fosti che un povero, piccolo fiore redento dal Figlio suo, eppure allora, nella tua purezza battesimale eri superbamente bella agli occhi di Dio e agli occhi della Madonna che ti coprì col suo manto intessuto di fulgore. 
Ma, poco per volta, non sei più stata la stessa.
 Quante e quante volte, forse hai dovuto arrossire e confessare amaramente che la tua bella innocenza non c’era più! “
Oh folle! 
 E cammini forse ancora nella via buia e hai dimenticato che porti il nome di una Santa o lo stesso nome di Maria; e non ti sei ricordata che quel nome avresti sempre dovuto nobilmente portarlo, degnamente portarlo , come si porta un titolo di nobiltà e un blasone di gloria! 
Ma sei ancora in tempo a ricominciare la vita.
 Puoi rinnovarti veramente nella riacquistata purezza del pentimento, come se tu ricevessi un nuovo battesimo. 
E questa vita nuova la puoi ricominciare nel suo nome e nella sua Luce!

3^ meditazione .........la vita di Maria 

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