sabato 7 gennaio 2012

L'effusione dello Spirito Santo su tutti gli uomini


Dal Commento su san Giovanni 
di san Cirillo d'Alessandria, vescovo 
lib 5, cap.2;pg 73,751-754


Quando colui che aveva dato vita all'universo decise con un'opera veramente mirabile, di ricapitolare in Cristo tutte le cose e volle ricondurre la natura dell'uomo alla sua condizione primitiva di dignità rivelò che gli avrebbe concesso in seguito, tra gli altri doni, anche lo Spirito Santo; non era infatti possibile che l'uomo tornasse altrimenti ad un possesso duraturo dei beni ricevuti. Stabilisce dunque Dio il tempo della discesa in noi dello Spirito, ed  il tempo della venuta del Cristo, che egli ci annunzia dicendo: In quei giorni, cio nel tempo del Salvatore nostro, io effonderò il mio Spirito su ogni creatura (cfr. GI 3, 1). Quando dunque l'ora della splendida misericordia di Dio portò sulla terra tra noi il Figlio Unigenito nella natura umana, 
cioè un uomo nato da una donna secondo la predizione delle Sacre Scritture, colui che  Dio e Padre concesse di nuovo lo Spirito e lo ricevette per primo il Cristo, come primizia della natura umana totalmente rinnovata. Lo attesta  Giovanni quando dichiara: Ho visto lo Spirito scendere dal cielo e posarsi sopra di Lui  (Gv 1, 32). Cristo ricevette lo Spirito in quanto uomo ed in quanto era conveniente per un uomo il riceverlo. Il Figlio di Dio, che fu generato dal Padre rimanendo a lui consostanziale, e che esiste prima della sua nascita umana, anzi assolutamente prima del tempo, non si ritiene offeso che il Padre, dopo la sua nascita nella natura umana, -li dica:  Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato  (Sal 2, 7). Il Padre afferma che colui che  Dio prima del tempo e da lui generato, viene generato oggi, volendo significare che nel Cristo accoglieva noi come suoi figli adottivi. Il Cristo infatti, poichè si è fatto uomo, ha assunto in sè tutta la natura umana. Il Padre ha il suo proprio Spirito e lo dà di nuovo al Figlio, perchè anche noi lo riceviamo da lui come ricchezza e fonte di bene. Per questo motivo egli ha voluto condividere la discendenza di Abramo, come si dice nella Scrittura, e in tutto si  fatto simile a noi suoi fratelli. L'Unigenito Figlio non accoglie dunque per se stesso lo Spirito; infatti lo Spirito  lo Spirito del Figlio, ed  in lui, e viene dato per lui, come abbiamo gi detto: ma poichè  fattosi uomo, il Figlio ebbe in sè tutta la natura umana, ha ricevuto lo Spirito per rinnovare l'uomo completamente e riportarlo alla sua prima grandezza. Usando dunque la saggezza della ragione e appoggiandoci alle parole della Sacra Scrittura, comprendiamo che Cristo ebbe lo Spirito non per se stesso, ma per noi; ogni bene, infatti, viene a noi per mezzo di Lui.




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