Prima di partire per la Germania , di cui è chiamato a giusto titolo
secondo apostolo, san Pietro Canisio, ricevuta la benedizione apostolica, ebbe
esperienza di altissimi fatti spirituali, che egli stesso descrisse con le
seguenti parole: «È piaciuto alla tua immensa bontà, o Pontefice eterno, che io
sollecitamente affidassi l’efficacia e la conferma di [quella] benedizione
apostolica ai tuoi apostoli, che vengono visitati in Vaticano e che, per tuo
volere, compiono cose meravigliose: là io ho sentito che una grande
consolazione e la presenza della tua grazia mi venivano concesse per mezzo di
simili intercessori. Anch’essi infatti mi benedicevano, confermavano la mia
missione in Germania, e sembravano trasmettermi, come all’apostolo della
Germania, l’appoggio della loro benevolenza. Tu conosci, Signore, in quanti
modi e quante volte – in quello stesso giorno – mi hai affidato la Germania , per la quale in
seguito avrei continuato ad essere sollecito, per la quale avrei desiderato
vivere e morire.
Tu, alla fine, come se mi aprissi il cuore del tuo
sacratissimo corpo, che mi sembrava di vedere davanti a me, mi hai comandato di
bere a quella sorgente, invitandomi, per così dire, ad attingere le acque della
mia salvezza dalle tue fonti, o mio Salvatore. Ed io desideravo ardentemente
che fiumi di fede, di speranza e di carità di là si versassero in me. Avevo
sete di povertà, di castità, di obbedienza e domandavo di essere da te tutto
lavato, vestito e onorato. Quindi, dopo che avevo osato giungere al tuo cuore
dolcissimo ed estinguere in esso la mia sete, tu mi promettevi una veste
intessuta di tre parti, che potessero proteggere la nudità della mia anima e
che fossero sommamente adatte a questa missione: erano la pace, l’amore e la
perseveranza. Rivestito di questo indumento di salvezza, io avevo fiducia che
niente mi sarebbe mancato, ma ogni cosa si sarebbe realizzata per la tua
gloria».
Dagli «Scritti» di san Pietro Canisio, sacerdote
(Ed. O. Braunsberger, Petri Canisìì Epistulae et Acta, I, Friburgi Brisgoviae, 1896, pp. 53-55)
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