La preghiera
PROLOGO
Ero febbricitante per il fuoco
delle passioni impure, quando tu, com’è tua abitudine, mi hai dato ristoro
contattandomi con la tua pia lettera: hai arrecato conforto al mio intelletto
sfinito tra le più turpi sollecitazioni, facendoti, così, felicemente emulo del
nostro grande precettore e maestro. E non è stata una sorpresa! Meritare,
invero, doti insigni è stata sempre la tua prerogativa, come anche del
benedetto Giacobbe. Dopo avere, infatti, prestato buoni servigi per ottenere Rachele,
ed avere ricevuto Lia, tu aspiri anche alla desiderata Rachele, per la quale
hai compiuto altresì il settennato. Quanto a me, però, non potrei negare che,
pur avendo faticato tutta la notte, non ho preso nulla. Cionondimeno, sulla tua
parola, ho calato la rete e ho pescato una gran quantità di pesci, non grossi
invero – a mio parere –, ma sono, tuttavia, centocinquanta, e te li mando –
come da te richiestomi – in forma di capitoli di eguale numero nel cesto della
carità. Io ti ammiro e ti invidio molto per l’eccellente tuo proposito, poiché
sei vivamente desideroso dei capitoli sulla preghiera – desideroso non
semplicemente di questi che sono a portata di mano e consistono in carta
vergata d’inchiostro, ma di quelli che hanno dimora nell’intelletto mediante
l’amore e l’oblio delle offese ricevute. Ma dato che «tutte le cose sono a
coppia, l’una di fronte all’altra», come dice il sapiente Gesù, accogli quanto
ti mando secondo la lettera e secondo lo spirito, e considera che in ogni caso
la lettera presuppone l’intelletto: non essendoci questo, non ci sarà neppure
la lettera. Pertanto, anche la preghiera comporta due modi: l’attivo e il
contemplativo; così pure è per il numero: esso esprime immediatamente la
quantità, e nel suo significato profondo la qualità. Avendo quindi diviso il
trattato sulla preghiera in 153 capitoli, te lo invio come alimento evangelico,
perché tu trovi diletto nel simbolismo del numero: una figura triangolare
combinata con una esagonale, indicanti rispettivamente l’adorabile scienza
della Trinità e la linea che connota l’attuale ordinamento del mondo. Peraltro,
il numero cento è di per se stesso quadrangolare, mentre il 53 è triangolare e
circolare, poiché 28 è triangolare e 25 è circolare in quanto 5 volte 5 fa 25.
Hai dunque nella figura quadrangolare il quaternario delle virtù; ed hai anche,
nel numero venticinque, la vera conoscenza di questo secolo, a causa del corso
ciclico dei tempi: la settimana, infatti, succede alla settimana e il mese
succede al mese, il tempo volge da un anno all’altro col suo moto circolare, e
una stagione succede a un’altra, come vediamo per il movimento del sole e della
luna, per il subentrare dell’estate alla primavera, e così via. La figura
triangolare, dunque, può significarti la scienza della Santa Trinità. Secondo
un’altra interpretazione, se consideri il centocinquanta come triangolare in
base alle tre cifre del numero, ecco che vi cogli la pratica, la contemplazione
naturale e la teologia; o, ancora, la fede, la speranza e la carità, l’oro, l’argento
e le pietre preziose. Ma ciò non riguarda che il numero. Quanto ai capitoli
come tali, non disdegnarne l’umile aspetto: tu sai contentarti del molto così
come del poco, e certo ti ricordi di Colui che non respinse i due spiccioli
della vedova, ma anzi li accettò stimandoli più delle ricchezze di tanti altri.
Riconoscendo, dunque, il frutto della benignità e della carità, serbalo per i
tuoi veri fratelli, invitandoli a pregare per l’infermo, perché guarisca e,
preso il suo lettuccio, possa infine camminare con la grazia del Cristo nostro
vero Dio, al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
1. TENSIONE
ALL’ABITO DELLA VIRTÙ (1-59)
1. Il quaternario delle virtù
Se si vuol preparare un profumo di
soave fragranza, si metteranno insieme in pari quantità, secondo la Legge, il
trasparente incenso, la cassia, l’onice e la mirra. Ecco il quaternario delle
virtù. Se esse sono, infatti, nella misura piena e in uguali proporzioni,
l’intelletto sarà al riparo da tradimenti.
2. Purificazione dell’anima
L’anima purificata per la pienezza
delle virtù rende stabile l’attitudine dell’intelletto, facendolo capace di
assumere lo stato da esso cercato.
3. Stabilità dell’intelletto
La preghiera è colloquio
dell’intelletto con Dio. Di quale stato ha quindi bisogno l’intelletto perché
esso possa tendersi, senza volgersi indietro, verso il suo Signore e conversare
con Lui senza alcun intermediario?
4. Senza i calzari terreni
Se Mosè, quando tentò di
avvicinarsi al roveto ardente sulla terra, ne fu impedito finché non si fosse
liberato dei calzari ai piedi, come mai tu, che vuoi vedere Colui che è al di
sopra di ogni concetto e di ogni sentimento e diventare suo interlocutore, non
ti liberi da ogni pensiero contaminato da passioni?
5. Il dono delle lacrime
Innanzi tutto prega per ottenere
il dono delle lacrime, perché tu possa, mediante la compunzione, ammorbidire la
durezza che c’è nella tua anima e, confessando contro te stesso la tua iniquità
al Signore, ricevere da Lui il perdono.
6. Lacrime per la richiesta dei
veri beni
Ricorri alle lacrime per la
perfetta riuscita di tutto ciò che domandi, poiché il tuo Signore molto si
compiace di accogliere una preghiera fra le lacrime.
7. Lacrime per la confessione dei
peccati
Quand’anche tu versassi fontane di
lacrime durante la tua preghiera, non esaltarti affatto interiormente, quasi
fossi superiore agli altri: la tua preghiera ha, infatti, ottenuto soccorso
perché tu possa di buon animo confessare i tuoi peccati e con le lacrime
placare il Signore.
8. Scopo delle lacrime
Fa’ dunque che non si muti in
passione l’antidoto delle passioni, perché tu non abbia ad irritare di più
Colui che ti ha concesso la grazia: molti che piangevano sui loro peccati, per
aver dimenticato lo scopo delle lacrime, dissennati, tralignarono.
9. Tenacia e vigore
Resisti tenacemente e prega
vigorosamente; tieni lontane le occasioni di preoccupazioni e pensieri, poiché
ti turbano e ti sconvolgono per fiaccare il tuo vigore.
10. Seduzioni dei demoni
Quando i demoni ti vedono ben
disposto alla vera preghiera, allora insinuano pensieri di certi oggetti
apparentemente necessari; e poco dopo ne eccitano il ricordo muovendo
l’intelletto alla loro ricerca; ed esso, non trovandoli, molto si rattrista e
si scoraggia. Quando poi l’intelletto sta in preghiera, i demoni gli richiamano
alla memoria gli oggetti delle sue ricerche e dei suoi ricordi perché esso,
illanguidito a furia di esaminarli, perda quella preghiera fruttuosa.
11. Intenso raccoglimento
Sforzati di mantenere sordo e muto
l’intelletto nel tempo della preghiera, e così potrai pregare.
12. Fomenti dell’animosità
Quando ti capita una tentazione o
una controversia, oppure quando sei irritato e spinto dalla collera a prenderti
la rivincita o a replicare, ricordati della preghiera e del giudizio che in
essa ti attende. Così, subito, in te s’acquieterà il moto disordinato.
13. Pietra d’inciampo
Tutto quanto avrai fatto per
vendicarti di un fratello che ti abbia arrecato offesa, diverrà per te pietra
d’inciampo nel tempo della preghiera.
14. Mitezza
La preghiera è un germoglio della
mansuetudine e dell’assenza di collera.
15. Letizia
La preghiera è un frutto della
gioia e della riconoscenza.
16. Rimedio alle frustrazioni
La preghiera è difesa contro la
tristezza e lo scoraggiamento.
17. Distacco
«Va’, vendi quello che hai e dallo
ai poveri», prendi la croce e rinnega te stesso, perché tu possa pregare senza
distrazione.
18. Abnegazione
Se vuoi pregare degnamente,
rinnega ognora te stesso e, quando soffri ogni sorta di afflizioni, attendi
all’esercizio della preghiera.
19. Frutti della pazienza
Se con spirito di saggezza sopporterai
ogni difficoltà, ne troverai il frutto nel tempo della preghiera.
20. Utilità della corsa
Se desideri pregare come si deve,
non rattristare anima alcuna, altrimenti corri invano.
21. Riconciliazione
«Lascia il tuo dono», dice la
Scrittura, «davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti col tuo fratello», e
allora potrai pregare senza turbamento. Il ricordo delle offese, infatti,
offusca in chi prega la sovrana facoltà dell’intelletto e ottenebra le sue
preghiere.
22. Conseguenze del rancore
Coloro che accumulano
interiormente tristezze e ricordi di offese, benché esteriormente sembrino
pregare, sono simili a quelli che attingono acqua e la versano in una botte
forata.
23. Pazienza
Se persisti nella pazienza,
pregherai sempre con gioia.
24. Insidie della collera
Mentre pregherai come si deve, ti
si presenteranno casi tali che ti sembrerà del tutto giusto andare in collera.
Ma non è assolutamente giusta la collera contro il prossimo, poiché, se cerchi,
troverai che è possibile anche senza collera conchiudere bene la faccenda.
Adopera, dunque, ogni mezzo per non scoppiare in collera.
25. Lusinghe della vanagloria
Bada che, mentre hai l’aria di
curare un altro, non sia tu incurabile, dando così un colpo reciso alla tua
preghiera.
26. Misericordia umana e divina
Se non indulgi alla collera,
troverai indulgenza. Così ti mostrerai sapiente nel non cadere nella
presunzione, e sarai fra coloro che pregano.
27. Nessun’esca alla collera
Se sei armato contro la collera,
non soccomberai mai ai desideri. Sono questi, infatti, che danno esca alla
collera, la quale a sua volta turba l’occhio dell’intelletto, così guastando lo
stato di preghiera.
28. Oltre ogni esteriorità
Non pregare soltanto con
atteggiamenti esteriori, ma con grande timore fa’ che il tuo intelletto senta
la preghiera spirituale.
29. Devastazioni dell’orgoglio
Talora, non appena ti sarai messo
in preghiera, pregherai bene; talaltro, nonostante i tuoi grandi sforzi, non
conseguirai lo scopo, perché tu, sempre più cercandone la perfetta riuscita,
una volta ottenutala, la serbi al sicuro da qualsiasi saccheggio.
30. Sostegno degli angeli
Quando ci sta vicino un angelo,
immediatamente si allontanano tutti i nostri disturbatori, e così l’intelletto
si trova con grande sollievo a pregare salutarmente. Qualche volta, però, siamo
messi alle strette dal consueto combattimento: l’intelletto si batte come un
pugile, ma non riesce ad alzare il capo, sfigurato com’è dai colpi delle varie
passioni. Tuttavia, a furia di cercare, troverà e, se busserà gagliardamente,
gli sarà aperto.
31. Sintonia con la volontà divina
Non pregare perché si realizzino i
tuoi voleri, in quanto essi non sempre sono in sintonia con la volontà di Dio.
Ma prega piuttosto, come ti è stato insegnato, dicendo: «Sia fatta in me la tua
volontà». Così pure in ogni circostanza chiedi che sia fatta la sua volontà,
perché Egli vuole ciò che è bene e utile all’anima, e che tu invece non sempre
cerchi.
32. Presunzione della volontà
umana
Spesso ho chiesto nella preghiera
di avere ciò che ritenevo fosse cosa buona per me, e persistevo nella
richiesta, stoltamente facendo violenza alla volontà di Dio e non rimettendomi
a Lui perché Egli, piuttosto, disponesse quel che ai suoi occhi è utile.
Eppure, ottenuto che l’ebbi, ne portai in seguito un gran cruccio per aver
chiesto fosse fatta piuttosto la mia volontà. La cosa non mi andò, infatti,
tale e quale l’avevo pensata.
33. Confidenza con Dio
Cos’altro è buono, se non Dio.
Rimettiamo a Lui, dunque, tutto quanto ci riguarda, e sarà bene per noi. Colui
che è Buono, infatti, è sempre anche Dispensatore di buoni doni.
34. Perseveranza
Non affliggerti se non ricevi
subito da Dio ciò che gli chiedi, giacché un bene maggiore vuol Egli elargirti:
che tu perseveri nello stare insieme a Lui nella preghiera. Che cosa c’è,
infatti, di più eminente del conversare con Dio e dell’essere tratto in intima
unione con Lui?
34a. Nessuna distrazione
La preghiera senza distrazione è
la suprema intellezione dell’intelletto.
35. Elevazione
La preghiera è elevazione
dell’intelletto a Dio.
36. Rinunzia ed eredità
Se desideri pregare, rinunzia a
tutto per ereditare il tutto.
37. Tre momenti del progresso
spirituale
Prega innanzi tutto per essere
purificato dalle passioni, poi per essere liberato dall’ignoranza e, in terzo
luogo, da ogni tentazione e derelizione.
38. Giustizia e scienza
Nella tua preghiera cerca soltanto
la giustizia e il regno, cioè la virtù e la scienza, e tutto il resto ti verrà
dato in aggiunta.
39. Purificazione e imitazione
degli angeli
È giusto che preghi non solo per
la tua propria purificazione, ma anche per tutti i tuoi simili, al fine di
imitare la condotta degli angeli.
40. Pretesti della vanagloria
Considera se nella preghiera sei
veramente alla presenza di Dio, o se sei vinto dalla lode degli uomini e spinto
ad andarne a caccia sotto la copertura della preghiera prolungata.
41. Pericolosa abitudine
Sia che tu preghi con i fratelli,
sia da solo, impegnati fortemente a pregare non per meccanica abitudine, ma in
maniera sentita.
42. Consapevolezza
È propria della preghiera la
concentrazione accompagnata da riverenza, compunzione e dolore dell’anima nel
confessare le cadute tra muti gemiti.
43. Nessuna distrazione
Se il tuo intelletto si distrae
proprio nel tempo della preghiera, ciò vuol dire che esso non prega ancora da
monaco, ma continua ad essere mondano, volto ad abbellire la tenda esteriore.
44. Custodia della memoria
Durante la preghiera, fa’ buona
guardia alla tua memoria, perché questa non abbia a proporti i suoi ricordi, ma
ti muova alla conoscenza di ciò cui attendi. L’intelletto infatti, per sua
natura, si lascia troppo facilmente depredare dalla memoria nel tempo della
preghiera.
45. Suggestioni della memoria
Mentre preghi, la memoria ti
presenta o immagini di cose passate, oppure nuove preoccupazioni, ovvero il
volto di chi ti ha contristato.
46. Ostacoli dell’invidia
Il demonio è particolarmente
invidioso dell’uomo che prega, e adopera ogni mezzo per frustrarne lo scopo. Di
conseguenza, egli non smette di suscitare attraverso la memoria i pensieri
degli oggetti e di scatenare mediante la carne tutte le passioni, per riuscire
ad ostacolare la sublime sua corsa e la sua emigrazione verso Dio.
47. Tattica del Maligno
Quando il demonio perverso e
maligno, pur avendo tanto provato, non è riuscito ad ostacolare chi prega con
fervore, per un po’ allenta la presa, ma dopo si vendica di lui che ha pregato:
o, accendendolo all’ira, distrugge l’ottimo stato in lui edificato dalla
preghiera; o, eccitandolo a concedersi qualche piacere contro ragione, finisce
col far violenza al suo intelletto.
48. «Operari et custodire»
Quando hai pregato com’è
conveniente, aspettati ciò che conveniente non è, e stai con fortezza all’erta
per custodire il frutto che hai raccolto. Questo, infatti, ti fu prescritto sin
da principio: lavorare e custodire. Dopo aver lavorato, dunque, non lasciare
incustodito quel che ti è costato fatica; altrimenti non ti sarà servito a
nulla pregare.
49. Oggetto della contesa
Ogni combattimento ingaggiato tra
noi e gli spiriti impuri non si fa per nient’altro che per la preghiera
spirituale. In modo particolare questa è, infatti, ostile e molestissima ad
essi; a noi è, invece, salutare e gradevolissima.
50. Obiettivi dei demoni
Per quale scopo i demoni ci
eccitano alla gola, alla fornicazione, all’avarizia, alla collera ed insieme al
ricordo delle offese, nonché ad ogni altra passione? Perché l’intelletto, reso
da essi ottuso, non abbia la capacità di pregare come si deve. Le passioni
della parte irrazionale, infatti, venendo a prevalere, non gli permettono di
muoversi razionalmente e di porsi alla ricerca del Verbo di Dio.
51. Praktikè, phusikè e theologikè
Noi perseguiamo le virtù in vista
delle ragioni degli esseri creati, e queste in vista del Signore che le ha
costituite. Egli, però, è solito rivelarsi nello stato di preghiera.
52. Impassibilità e carità
Lo stato di preghiera è un abito
d’impassibilità che, per sommo amore, rapisce ai vertici della noesi
l’intelletto innamorato della sapienza e spirituale.
53. Libertà dai pensieri cattivi
Chi aspira a pregare veramente,
deve non soltanto dominare la collera e la concupiscenza, ma anche essere
libero d’ogni pensiero contaminato da passioni.
54. Colloquio d’amore
Chi ama Dio conversa sempre con
Lui come con un padre, scacciando ogni pensiero contaminato da passioni.
55. Oltre i pensieri puri
Non perché ha conseguito
l’impassibilità, uno già prega veramente. Può, infatti, trovarsi fra i semplici
pensieri e distrarsi nel meditarli, così restando lontano da Dio.
56. Oltre la contemplazione delle
cose
L’intelletto, anche se non indugia
tra i semplici pensieri degli oggetti, non per questo ha già raggiunto il luogo
della preghiera. Può, infatti, starsene in contemplazione degli oggetti e
sottilizzare sulle loro ragioni, le quali appunto – benché pure parole – in
quanto sono, però, considerazioni di oggetti, si imprimono nell’intelletto e lo
allontanano da Dio.
57. Oltre la scienza degli
intelligibili
Pur elevatosi al di sopra della
contemplazione della natura corporea, l’intelletto non ha ancora visto
perfettamente il luogo di Dio. Può, infatti, muoversi nell’ambito della scienza
degli intelligibili e condividerne la molteplicità.
58. Necessità dell’aiuto divino
Se vuoi pregare, hai bisogno di
Dio, «che dona la preghiera a chi prega». Invocalo dunque, dicendo: «Sia
santificato il tuo nome, venga il tuo regno», cioè lo Spirito Santo e il tuo
Figlio Unigenito. Questo, infatti, il suo insegnamento, quando ha detto di
«adorare il Padre in spirito e verità».
59. Dalla contemplazione indiretta
alla contemplazione diretta di Dio
Chi prega in spirito e verità non
onora più il Creatore a partire dalle creature, ma lo canta partendo
direttamente da Lui stesso.
2. ANELITO ALLA
NUDITÀ DELL’INTELLETTO (60-89)
60. Purità e visione di Dio
Se sei teologo pregherai
veramente, e se preghi veramente sei teologo.
61. Oltre le frontiere
dell’impassibilità
Quando il tuo intelletto,
nell’ardente desiderio di Dio, comincia poco alla volta come ad uscire dalla
carne, e riesce a scacciare tutti i pensieri causati dai sensi o dalla memoria
oppure dal temperamento, via via raggiungendo la pienezza della riverenza e
della gioia, puoi allora ritenere di esserti avvicinato ai confini della
preghiera.
62. Compassione e soccorso dello
Spirito Santo
Lo Spirito Santo, che ha
compassione della nostra debolezza, viene a visitarci pur se ancora non siamo
purificati. Nel caso in cui trovi che il nostro intelletto lo prega anche
soltanto col desiderio della verità, Egli viene su di esso e dissipa tutta la torma
dei ragionamenti e dei pensieri che l’accerchia, volgendolo all’amore della
preghiera spirituale.
63. La scienza spirituale
purificatrice
Mentre gli altri fanno nascere
nell’intelletto ragionamenti o pensieri o speculazioni per via dei mutamenti
del corpo, Dio invece agisce al contrario: viene direttamente sull’intelletto
per conferirgli – come a Lui piace – la scienza; e attraverso l’intelletto
placa l’intemperanza del corpo.
64. Sanità mentale
Chi ama la vera preghiera, e però
si abbandona alla collera o al rancore, non può non essere tocco nel cervello.
è, infatti, simile ad uno che, per volere aguzzare la vista, strabuzza gli
occhi.
65. In cammino con Dio
Se desideri pregare, non fare
nulla di ciò che è in antitesi con la preghiera, perché Dio, accostandosi a te,
si faccia tuo compagno di viaggio.
66. Dio al di là di ogni forma
Quando preghi, non raffigurarti il
Divino dentro di te, e non permettere che qualche forma si imprima nel tuo
intelletto; ma va’, immateriale, incontro all’Immateriale, e comprenderai.
67. Dio al di là di ogni quantità
Sta’ in guardia dai lacci degli
avversari. Accade infatti che, mentre preghi con purità e senza agitazione, ti
si presenti subito una forma, strana ed estranea per indurti alla presunzione
di localizzare in essa il Divino: per farti credere che quel che all’improvviso
ti è apparso nella quantità sia il Divino. Ma il Divino non ha né quantità né
figura.
68. Violenza del demonio
all’equilibrio fisico
Quando il demonio invidioso non
riesce a sollecitare la memoria durante la preghiera, allora fa violenza alla
costituzione del corpo, per provocare qualche strana fantasia nell’intelletto e
dargli, così una forma. Questo, abituato com’è ai pensieri, facilmente cede:
invece di tendere alla scienza immateriale e senza forma, si lascia ingannare
prendendo fumo per luce.
69. Al posto di guardia
Sta’ al tuo posto di guardia,
custodendo il tuo intelletto dai pensieri nel tempo della preghiera, così che
esso resti nella tranquillità che gli è propria, perché Colui che ha
compassione degli ignoranti venga a visitare anche te: allora riceverai un dono
di preghiera davvero glorioso.
70. Soppressione dei pensieri
La tua preghiera non potrà essere
pura se ti lasci coinvolgere da faccende materiali e turbare da continue
preoccupazioni. preghiera, infatti, vuol dire rimozione dei pensieri.
71. Dirittura dell’intelletto
Non può correre chi è stretto da
legami, né può vedere il luogo della preghiera spirituale un intelletto schiavo
delle passioni, poiché viene trascinato e portato di qua e di là dal pensiero
contaminato da passioni, e non può mantenersi inflessibile.
72. Azione fisiologica dei demoni
Non appena l’intelletto è
pervenuto alla preghiera pura, stabile e vera, allora i demoni non giungono più
da sinistra, ma da destra. Gli presentano infatti un’apparenza illusoria di Dio
sotto qualche figura gradevole ai sensi, così da fargli credere di avere
perfettamente raggiunto lo scopo della preghiera. Ma ciò – secondo il detto di
uno gnostico degno di ammirazione – ha origine dalla passione della vanagloria,
e dal demonio che si attacca alla sede sottostante al cervello scuotendone le
vene.
73. Manovre del demonio attraverso
il cervello
Penso che il demonio che si
attacca alla suddetta sede volga come vuole la luce che circonda l’intelletto,
e che così la passione della vanagloria si muova verso un pensiero che forma
l’intelletto a localizzare, con leggerezza, la divina ed essenziale scienza.
Tale intelletto però, poiché non è molestato da passioni carnali e impure ma
prega veramente con purità, ritiene che nessuna azione nemica si eserciti più
in esso. Per cui suppone sia un’apparizione divina quella in esso prodotta dal
demonio, il quale è assai uso alla sua terribile scaltrezza: attraverso il
cervello àltera, come abbiamo detto, la luce ch’è congiunta all’intelletto, al
quale dà così una forma.
74. Intervento dell’angelo
L’angelo di Dio, al suo
sopraggiungere, con una sola parola distorna da noi ogni azione ostile, e muove
la luce dell’intelletto ad operare senza errore.
75. L’incenso dell’Apocalisse
L’espressione dell’Apocalisse,
dov’è detto che l’angelo prende dell’incenso per metterlo nelle preghiere dei
santi, penso significhi questa grazia operata per mezzo dell’angelo. Egli
suscita, infatti, la conoscenza della vera preghiera, in modo che l’intelletto
stia ormai fuori da ogni sorta di turbamento, accidia e negligenza.
76. Sacerdozio spirituale
I profumi delle coppe sono detti
essere le preghiere dei santi offerte dai ventiquattro anziani.
77. Contemplazione nella perfetta
carità
Per coppa si deve intendere
l’amore verso Dio, cioè la carità perfetta e spirituale nella quale la
preghiera passa all’atto, in spirito e verità.
78. Rimedio contro l’alienante
orgoglio
Se ti sembra di non aver bisogno
di lacrime per i peccati nella tua preghiera, considera quanto ti sei
allontanato da Dio, mentre dovresti essere sempre in Lui, e allora verserai più
calde lacrime.
79. Misura: l’originaria purità
Certamente, se hai consapevolezza
del tuo metro, ti sarà più gradita la compunzione: chiamerai misero te stesso –
come Isaia –; poiché impuro, con labbra impure e in mezzo a un tale popolo,
cioè di nemici, tu osi presentarti al Signore degli eserciti.
80. Familiarità con Dio e
insegnamento degli angeli
Se preghi veramente, troverai una
grande sicurezza, e gli angeli ti scorteranno – come Daniele – e ti
illumineranno sulle ragioni degli esseri creati.
81.Protezione e intercessione
degli angeli
Sappi che i santi angeli ci
esortano alla preghiera, e ci stanno accanto, parimenti rallegrandosi e
pregando per noi. Se dunque siamo negligenti e accogliamo pensieri contrari,
molto li sdegniamo: essi, infatti, lottano tanto per noi, mentre noi neppure
per noi stessi vogliamo supplicare Dio, ma, disprezzando il loro servizio e
abbandonando il loro Dio e Signore, andiamo incontro ai demoni impuri.
82. I canti dei salmi, ali per la
purificazione
Prega come si conviene e senza
turbamento, e canta i salmi con arte ed euritmia: sarai come un aquilotto che
vola in alto.
83. Oltre la salmodia
Il canto dei salmi placa le
passioni e fa quietare l’intemperanza del corpo; la preghiera invece dispone
l’intelletto ad esercitare la sua propria attività.
84. La migliore attività
La preghiera è un’attività che
conviene alla dignità dell’intelletto, ossia la migliore e adeguata
utilizzazione di esso.
85. Dalla sapienza multiforme alla
scienza dell’Uno
Il canto dei salmi è proprio della
sapienza multiforme; ma la preghiera è preludio alla scienza immateriale e non
molteplice.
86. La scienza spirituale
Stupenda è la scienza, poiché è
collaboratrice della preghiera svegliando la potenza noetica dell’intelletto
alla contemplazione della scienza divina.
87. Insistenza
Se non hai ancora ricevuto il dono
della preghiera o della salmodia, insisti, e lo riceverai.
88. Sollecitudine divina
«Quanto al loro dovere di pregare
sempre, senza stancarsi, disse ad essi anche una parabola». Frattanto, dunque,
non stancarti e non scoraggiarti per non avere ottenuto; poiché in seguito
otterrai. E concluse la parabola con l’espressione: «Anche se non temo Dio e
non ho riguardo per nessuno, almeno per le noie che mi dà questa donna, le farò
giustizia». Così, dunque, anche Dio farà giustizia, sollecitamente, a coloro
che gridano verso di Lui notte e giorno. Sta’, perciò, di buon animo, e
persevera infaticabilmente nella santa preghiera.
89. Abbandono in Dio
Non volere che le tue cose vadano
come sembra bene a te, ma come piace a Dio. Così sarai senza turbamento e
riconoscente nella tua preghiera.
3. PROVE E LOTTA
(90-116)
90. Gli inganni della lussuria
Anche se ti sembra di essere in
unione con Dio, guardati dal demonio della fornicazione. Egli è, infatti, assai
ingannatore e molto invidioso, e vuole essere più rapido del movimento e della
vigile sobrietà del tuo intelletto, sì da trascinarlo lontano da Dio mentre
esso se ne sta vicino a Lui con riverenza e timore.
91. La frusta dei demoni
Se coltivi la preghiera, preparati
agli assalti dei demoni e sopporta fortemente i loro colpi di frusta. Essi,
infatti, come belve feroci si scaglieranno contro di te e ridurranno male tutto
il tuo corpo.
92. Fantasmi e spade, baleni e
spettri
Prendi le misure opportune – come
un esperto lottatore – per non agitarti, anche se vedi d’un tratto un fantasma;
per non turbarti, anche se vedi una spada brandita contro di te o un guizzo
luminoso che ti colpisce al volto; per non perderti assolutamente d’animo,
anche se vedi una figura laida e sanguinolenta. Ma sta’ saldo e fa’ la tua
bella professione di fede: potrai, così, più agevolmente sfidare i tuoi nemici.
93. Afflizioni e amarezze
Chi sopporta le afflizioni otterrà
anche le gioie; e chi resiste in mezzo alle amarezze non sarà privo delle
dolcezze.
94. La frusta di Dio
Bada che i demoni maligni non ti
ingannino con qualche visione, ma sta’ attento e ricorri alla preghiera: invoca
Dio perché – se tale percezione viene da Lui – Egli stesso ti illumini,
altrimenti scacci presto via da te il seduttore. Abbi fiducia che i cani non ci
saranno: quando ti dai ardentemente a supplicare Dio, la sua potenza subito,
invisibilmente e senza manifestarsi, li frusterà e li caccerà lontano.
95. Un tranello dei demoni
È giusto che tu non ignori neppure
questo tranello: al momento opportuno i demoni si dividono, e se pensi di
cercare aiuto contro gli uni, gli altri sopraggiungono sotto forme angeliche
estromettendo i primi; ciò perché tu venga da loro ingannato, ritenendo che
essi siano veramente angeli santi.
96. Umiltà e fortezza
Abbi cura di acquistare grande
umiltà e grande fortezza. E gli insulti dei demoni non investiranno la tua
anima; «né‚ il flagello si avvicinerà alla tua tenda, poiché Egli darà per te
ai suoi angeli l’ordine di custodirti», ed essi senza manifestarsi
allontaneranno da te ogni azione ostile.
97. Rumori e colpi, voci e
ingiurie
Chi coltiva la preghiera pura
udirà magari rumori e colpi, voci e ingiurie da parte dei demoni, ma non si
abbatterà e non perderà l’autocontrollo, dicendo a Dio: «Non temerò alcun male,
poiché tu sei con me», ed altre parole simili.
98. La giaculatoria
Nel momento di tali tentazioni,
ricorri a una preghiera breve e intensa.
99. Altre minacce dei demoni
Se i demoni minacciano di
apparirti improvvisamente nell’aria, di atterrirti e di saccheggiare il tuo
intelletto, non spaventarti di essi e non preoccuparti assolutamente delle loro
minacce. Ti intimoriscono per sperimentare se ti prendi del tutto cura di essi,
o se sei giunto a disprezzarli completamente.
100. Timor di Dio e timore del
demonio
Se, mentre preghi, sei davanti a
Dio Onnipotente, Creatore e Provvidente, perché te ne stai davanti a Lui così
assurdamente da trascurare il suo sovrano timore e da paventare zanzare e
scarafaggi? O non hai udito Colui che dice: «Temerai il Signore Dio tuo» e
ancora: «Colui di fronte alla cui potenza tutto freme e trema»
101. Tre alimenti
Come il pane nutre il corpo e la
virtù nutre l’anima, così la preghiera spirituale nutre l’intelletto.
102. L’esemplare pubblicano
Non pregare come il fariseo, ma
prega come il pubblicano nel luogo sacro della preghiera, perché anche tu venga
giustificato dal Signore.
103. Il riprovevole fariseo
Impegnati ardentemente per non
pregare contro qualcuno durante la tua preghiera. Altrimenti abbatti ciò che
edifichi, rendendo abominevole la tua preghiera.
104. Supplizi degli aguzzini
Il debitore di diecimila talenti
ti insegni che, se non rimetti al tuo debitore, neppure tu otterrai la
remissione. Sta scritto infatti: «Lo diede in mano agli aguzzini».
105. Piccoli disagi per grandi
guadagni
Lascia andare le esigenze del
corpo durante la tua preghiera, perché una punzecchiatura di pulce, di
pidocchio, di zanzara, o di mosca non ti faccia perdere l’immenso guadagno
della preghiera.
106. Abitudini vincenti
Ci è giunta notizia che ad un
santo che stava in preghiera il Maligno tanto si opponeva che, appena quegli
stendeva le mani, egli si trasformava in leone, sollevava eretto le zampe
anteriori, conficcava le unghie da entrambe le parti nei due fianchi del
combattente, e non desisteva se prima l’altro non avesse abbassato le mani. Ma
quegli non le calò mai finché non ebbe completato le consuete preghiere.
107. Incrollabilità
Sappiamo che tale fu anche
Giovanni il Piccolo, ossia – per meglio dire – il grandissimo monaco che visse
solitario in una fossa. Egli vi rimase, irremovibile, grazie alla sua intima
unione con Dio, nonostante il demonio sotto forma di dragone fosse avvolto
intorno a lui, gli mordesse le carni e gli eruttasse sul viso.
108. Imperturbabilità
Tu hai sicuramente letto anche le
vite dei monaci di Tabennesi, dove si narra che mentre l’abate Teodoro faceva
un discorso ai fratelli, giunsero due vipere sotto i suoi piedi; ma egli, senza
turbarsi, divaricando le gambe a mo’ di volta, le accolse internamente, finché
non ebbe portato a termine il discorso. Allora le mostrò ai fratelli,
raccontando il fatto.
109. Forza dell’amore
Abbiamo letto ancora, a proposito
di un altro fratello spirituale, che mentre egli pregava, una vipera venne ad
attaccarglisi al piede. Ma non abbassò le mani prima di aver terminato la
consueta preghiera, né subì alcun danno egli, che amò Dio più di se stesso.
110. Costante saldezza
Quando preghi, non distrarti con
lo sguardo: rinnega la carne e l’anima, e vivi secondo l’intelletto.
111. Fervente ardore
Un altro santo che conduceva nel
deserto la vita solitaria pregando intensamente, fu assalito dai demoni. Per
due settimane essi se lo palleggiarono, lanciandolo in aria e raccogliendolo su
una stuoia, ma non riuscirono in alcun modo a far discendere il suo intelletto
dall’ardente preghiera.
112. Zelo per il meglio
Ad un altro ancora, che amava Dio
e si prendeva cura della preghiera, si presentarono – mentre camminava nel
deserto – due angeli, che lo misero in mezzo a loro e procedettero insieme a
lui. Ma egli non prestò assolutamente attenzione ad essi, per non perdere il
meglio. Si ricordò, infatti, del detto dell’Apostolo che afferma: «Né angeli,
né principati, né potestà potranno separarci dalla carità di Cristo».
113. Alla volta della condizione
angelica
Il monaco diventa uguale agli
angeli attraverso la vera preghiera.
114. Visione speculare di Dio
Se aspiri a vedere il volto del
Padre che è nei cieli, non cercare assolutamente di percepire una forma o una
figura nel tempo della preghiera.
115. Diffidenza verso le
apparizioni
Non desiderare di vedere
sensibilmente angeli, o potestà, o Cristo, perché tu non perda completamente il
senno, accogliendo il lupo al posto del pastore e adorando i demoni nemici.
116. Illusioni della vanagloria
Origine delle illusioni
dell’intelletto è la vanagloria, che lo spinge a tentare di circoscrivere il
Divino in figura e forme.
4. VERSO LA
BEATITUDINE (117-126)
117. Perfetta assenza di forma
Quanto a me, dirò il mio pensiero
che ho espresso anche altrove: beato l’intelletto che nel tempo della preghiera
è arrivato in modo perfetto a non avere una forma.
118. Crescente desiderio di Dio
Beato è l’intelletto che pregando
senza distrazione ha un sempre più crescente desiderio di Dio.
119. Incontro all’immateriale
Beato è l’intelletto che nel tempo
della preghiera diventa immateriale e spoglio di tutto.
120. Pienezza del senso spirituale
Beato è l’intelletto che nel tempo
della preghiera ha ottenuto una perfetta insensibilità.
121. Sconfitta della vanagloria
Beato è il monaco che si considera
«rifiuto di tutti».
122. Ideale ecclesiale
Beato è il monaco che guarda alla
salvezza e al progresso di tutti come se fossero suoi propri, con ogni gioia.
123. Garanzia contro la vanagloria
Beato è il monaco che considera
tutti gli uomini come Dio, dopo Dio.
124. Armonia
Monaco è colui che da tutti è
separato e con tutti è armonicamente unito.
125. Comunione
Monaco è colui che si ritiene uno
con tutti, abituato com’è a vedere se stesso in ognuno.
126. Messe sublime
Porta eccellentemente a perfezione
la preghiera colui che sempre fa fruttificare per Dio tutta la sua primordiale
capacità intellettiva.
5. DISCERNIMENTO
E VIGILANZA (127-148)
127. Abito interiore e veste
esteriore
Evita ogni menzogna e ogni
giuramento, se brami pregare da monaco; altrimenti, mostri invano ciò che non
ti si conviene.
128. Longanimità
Se vuoi pregare in spirito, non
nutrire odio per nessuno, e non ci sarà nube che ti offuscherà la vista nel
tempo della preghiera.
129. Totale fiducia in Dio
Affida a Dio le necessità del
corpo. Sarà chiaro, così, che gli affidi anche quelle dello spirito.
130. Regalità e ricchezza
Se avrai conseguito le promesse,
sarai re. Guardando, dunque, a tali prospettive, sopporterai volentieri la
povertà presente.
131. Slancio verso l’alto
Non ricusare la povertà e la
tribolazione: sono alimenti che danno leggerezza alla preghiera.
132. Tre tappe per la scienza
della Trinità
Le virtù del corpo ti guidino a
quelle dell’anima; le virtù dell’anima a quelle dello spirito; e queste alla
scienza immateriale ed essenziale.
133. Conoscenza esperienziale dei
cattivi pensieri
Se, quando preghi contro i cattivi
pensieri, essi s’acquietano facilmente, esamina da dove proviene ciò, perché tu
non cada in agguato e non tragga te stesso in errore.
134. Stratagemmi dei demoni
Accade che talora i demoni ti
suggeriscano dei pensieri e, però, ti stimolino davvero a pregare contro di
essi o a contraddirli; e che poi volontariamente si ritirino. Ciò, perché tu
ingannato, possa immaginarti di aver cominciato a vincere i pensieri e a
mettere in fuga i demoni.
135. L’arma dell’umiltà
Se preghi contro una passione o un
demonio che ti molesta, ricordati di Colui che dice: «Inseguirò i miei nemici e
li raggiungerò; e non tornerò senza averli annientati; li colpirò e non
potranno rialzarsi; cadranno sotto i miei piedi», eccetera. Queste cose
opportunamente dirai, armandoti d’umiltà contro gli avversari.
136. Irreprensibilità
Non ritenere di aver acquistato la
virtù, se prima non hai combattuto per essa fino al sangue: bisogna, infatti,
opporsi al peccato fino alla morte – secondo il divino Apostolo –, come un
lottatore irreprensibile.
137. Scopo dei demoni
Se a uno ti sarai reso utile, da
un altro riceverai danno, perché l’ingiustizia da te subita ti spinga a dire o
a fare qualcosa di sconveniente contro il prossimo, e a disperdere in malo modo
ciò che bene avevi messo insieme. Questo è, infatti, lo scopo dei malvagi
demoni; bisogna pertanto tenerne conto accuratamente.
138. Libertà dai demoni
Disponiti sempre ai pesanti
attacchi dei demoni considerando come tu possa sfuggire alla loro schiavitù.
139. Attacchi diretti e indiretti
dei demoni
Di notte, i malvagi demoni
pretendono di turbare da se stessi il maestro spirituale. Di giorno, tramite gli
uomini, lo circondano di difficoltà, di calunnie e di pericoli.
140. Splendore del cuore
Non respingere i folloni. Se
anche, infatti, battono e pestano i piedi, tendono e scardassano tuttavia –
appunto così – la tua veste diventa splendente.
141. Profumo fragrante
Fintantoché non avrai rinunziato
alle passioni, e il tuo intelletto avrà continuato ad opporsi alla virtù e alla
verità, non troverai nel tuo petto profumo di soave fragranza.
142. Emigrazione
Aspiri alla preghiera? Emigra da quaggiù,
e abbi in ogni tempo la tua patria nei cieli, non meramente con la semplice
parola, ma con la pratica angelica e la scienza divina.
143. Incessante ricordo del
Giudice
Se soltanto nelle avversità ti
ricordi del Giudice, e quanto terribile e incorruttibile Egli sia, non hai
ancora imparato a servire il Signore nel timore e ad esultare in Lui nel
tremore. Sappi, infatti, che anche negli svaghi e negli agi spirituali bisogna
prestargli il culto con più riverenza e rispetto.
144. Perfetto pentimento
Avveduto è l’uomo che fino alla
perfetta penitenza non si stacca dal ricordo doloroso dei propri peccati e
dalla sanzione del fuoco eterno per la loro punizione.
145. Le virtù-velo
Chi, stretto ancora dai peccati e
dagli accessi di collera, osa con impudenza tendere alla santa scienza delle
cose o anche penetrare nella preghiera immateriale, costui riceva la censura
dell’Apostolo, poiché non è senza pericolo che egli preghi col capo nudo e
scoperto. Un’anima in tali condizioni – sta, infatti, scritto – deve portare
sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli presenti,
coprendosi di pudore e di umiltà come si conviene.
146. Il Sole e la lucerna
Come non gioverà a chi soffre di
una malattia agli occhi fissare senza schermo e con insistenza il sole in pieno
mezzogiorno e nel suo più intenso fulgore, così non gioverebbe in alcun modo
all’intelletto contaminato da passioni e impuro contraffare la terribile e
sublime preghiera in spirito e verità; ma anzi, al contrario, ciò susciterebbe
contro il medesimo intelletto la divina indignazione.
147. L’altare e il turibolo
Se colui che si era avvicinato con
un dono all’altare non fu accolto da Chi non ha bisogno di nulla ed è
incorruttibile, finché non si fosse riconciliato con il prossimo che aveva
motivo per dolersi di lui, considera di quanta sorveglianza e di quanto
discernimento c’è bisogno perché offriamo a Dio un incenso ben gradito
sull’altare dell’intelletto.
148. Il volto del peccatore
Non essere uno che si compiace
della verbosità e della gloria. Altrimenti i peccatori costruiscono non più sul
tuo dorso, ma sul tuo volto, e sarai per loro oggetto di ludibrio nel tempo
della preghiera, adescato e sedotto da essi con pensieri diversi.
6. SULLA VIA
DELLA GIOIA (149-153)
149. L’attenzione
L’attenzione che va in cerca della
preghiera troverà la preghiera, poiché, se c’è qualcosa a cui segue la
preghiera, è l’attenzione. Per questa bisogna, dunque, seriamente adoperarsi.
150. Contemplazione deificante
Come la vista è il migliore di
tutti i sensi, così pure la preghiera è la più divina di tutte le virtù.
151. L’eccellenza della qualità
L’eccellenza della preghiera non è
data dalla mera quantità, ma dalla qualità. Ciò dimostrano quelli che salirono
al tempio, e l’espressione: «Voi, quando pregate, non ripetete vanamente le
stesse parole», eccetera.
152. La strada lenta
Fintantoché fai attenzione a ciò
che è conveniente al corpo, e il tuo intelletto ha cura delle cose che sono di
gradimento alla tenda, non hai ancora visto il luogo della preghiera. Anzi, è
lontana la strada beata che ad essa conduce.
153. Al di sopra di ogni gioia
Quando, infatti, accostandoti alla
preghiera, sei pervenuto al di sopra di ogni altra gioia, allora hai veramente
trovato la preghiera.
Evagrio Pontico
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