martedì 22 ottobre 2013

Un vegliardo seduto nella sua cella, sentì una voce

Abba Daniele disse: 
Abba Arsenio ci raccontò come se si trattasse di un altro, ma si trattava proprio di lui, il fatto seguente.
un vegliardo seduto nella sua cella, sentì una voce dirgli :
"Vieni e ti mostrerò le opere degli uomini"
Egli si alzò e partì.
La voce lo condusse in un luogo qualsiasi e gli mostrò un etiope che tagliava la legna e ne faceva un gran mucchio. 
Egli si sforzava, ma invano, di portarla.
E invece di toglierne, tagliò ancora altra legna che aggiunse al mucchio. 
E fece così per molto tempo.
Andando avanti ancora un pò, il vegliardo vide  un uomo, che stava sulla riva  di un lago attingendo l'acqua che travasava in un recipiente bucato, tanto che l'acqua ricadeva subito nel lago. 
Poi la voce disse al vegliardo:
" Vieni che ti mostro altro".
Egli vide un tempio e due uomini a cavallo, che portavano un tronco di legno di traverso, l'uno accanto all'altro.
Questi volevano entrare dalla porta ma non potevano farlo perchè il loro tronco di legno era di traverso. 
E uno non voleva cedere il passo all'altro per portare il legno diritto, e così restavano fuori dalla porta. 
La voce disse al vegliardo: " questi uomini portano il giogo della giustizia con orgoglio e non si umiliano per correggersi e camminare suul'umile strada di Cristo; così restarono fuori dal Regno di Dio.
L'uomo che taglia la legna è colui che vive in molti peccati; invece di pentirsi, aggiunge altre colpe ai suoi peccati.
E colui che attinge l'acqua è l'uomo che fa delle buone azioni ma mescolandole alle cattive, rovina anche le sue opere buone.
Bisogna quindi che ogni uomo stia attento ai suoi atti, per non lavorare invvano.

Nessun commento:

Posta un commento