giovedì 15 ottobre 2015

L'amore infinito di Dio


Non è dunque giusto che Dio ci respinga e ci castighi quando, offrendosi egli stesso a noi in tutto, noi lo respingiamo?
 Evidentemente sí.
Se tu vuoi ornarti - egli dice -
prendi il mio ornamento;
 se vuoi armarti,
prendi le mie armi;
se desideri vestirti,
ecco la mia veste;
se vuoi nutrirti,
ecco la mia mensa;
se intendi camminare,
percorri la mia via;
se desideri ereditare,
ecco la mia eredità;
se vuoi entrare in patria,
entra nella città di cui io sono l`architetto e il costruttore;
se pensi di costruirti una casa,
 edificala nei miei territori:
 io di certo, per quello che do, non ti chiedo pagamento.
 Anzi, per il fatto stesso che vuoi usare ciò che è mio, per questo io ti voglio ricompensare.
Che cosa può essere paragonato a simile generosità?
Ecco cosa dice il Signore:
Io padre,
io fratello,
io sposo,
io casa,
io alimento,
io vestito,
io radice,
io fondamento:
io sono tutto ciò, se tu vuoi;
di nulla tu mancherai.
Io ti servirò anche, perché sono venuto "per servire, non per essere servito" (Mt 20,28).
 Io sarò anche amico,
e membro,
e capo, e fratello,
e sorella,
 e madre, tutto
io sarò; solo, comportati familiarmente con me.
Io sono stato povero per te,
mendico per te,
sulla croce per te,
nel sepolcro per te;
in cielo io supplico il Padre per te;
in terra sono venuto ambasciatore per te da parte del Padre.
 Tutto tu sei per me:
 fratello,
 coerede,
amico,
membro.
 Che cosa vuoi di piú?
Perché respingi chi ti ama cosí?

(Giovanni Crisostomo, Comment. in Matth., 76, 5)

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