Anche fra i padri del deserto, come dappertutto, c'erano fratelli angustiati della propria salute.
Uno di questi, di nome Dioscoride, era solito far visita ad abba Elia ogni settimana.
Costui, uomo paziente e comprensivo, per prima cosa s'informava della sua salute.
E Dioscoride, immancabilmente, una volta diceva:
— Ho lo stomaco come rosicato da mille formiche.
Altra volta:
— Mi sembra di avere come una pesante nube nel cervello.
Altra volta ancora:
— Le mie ossa sono deboli come canne palustri.
Abba Elia lo confortava esortandolo a confidare in Dio.
Un bel giorno Dioscoride non si fece vedere per un intero mese.
Abba Elia stette in grande apprensione.
Uno di questi, di nome Dioscoride, era solito far visita ad abba Elia ogni settimana.
Costui, uomo paziente e comprensivo, per prima cosa s'informava della sua salute.
E Dioscoride, immancabilmente, una volta diceva:
— Ho lo stomaco come rosicato da mille formiche.
Altra volta:
— Mi sembra di avere come una pesante nube nel cervello.
Altra volta ancora:
— Le mie ossa sono deboli come canne palustri.
Abba Elia lo confortava esortandolo a confidare in Dio.
Un bel giorno Dioscoride non si fece vedere per un intero mese.
Abba Elia stette in grande apprensione.
E quando Dioscoride si rifece vivo, subito gli domandò:
— Fratello, che gran pena ho avuto per te.
È successo qualcosa?
— No. Sono stato ammalato.
— Fratello, che gran pena ho avuto per te.
È successo qualcosa?
— No. Sono stato ammalato.
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