Corpus Domini pag. 1/8
Marco 14,12-16.22-26; Esodo 24,3-8 Salmo 115 Ebrei 9,11-15
1. Le condizioni per celebrare la Pasqua
Facciamo pure cosí in ciò che spetta ai misteri (eucaristici),
senza guardare soltanto ciò che
abbiamo dinanzi a noi, ma tenendo presenti le sue parole. Perché
la sua parola è infallibile ed i nostri
sensi sono fallibili. La sua parola non è mai venuta meno mentre i
sensi il piú delle volte si ingannano.
Poiché la sua parola ci dice: Questo è il mio corpo, ubbidiamo e crediamo, e
vediamolo con gli occhi dello spirito. Infatti, Cristo non ci diede nulla di sensibile, ma
piuttosto, per mezzo di cose sensibili, non ci diede altro che cose spirituali. Cosí nel battesimo, per mezzo
di una cosa sensibile, ci si dà il dono dell`acqua, ma sono spirituali la rinascita e il rinnovamento ivi
prodotti. Se tu fossi incorporeo, ti avrebbe dato soltanto questi doni incorporei; ma poiché l`anima è unita al
corpo, ti offre - per mezzo di cose sensibili - altre spirituali. Quanti ora dicono: «Vorrei vedere la
sua forma, la sua figura, le sue vesti, i suoi calzari!». Ecco quindi che Lo vedi, Lo tocchi, Lo mangi. Tu
desideri vedere le sue vesti; ma Egli stesso ti
si dona, e non solo perché tu lo veda, ma perché tu lo veda, ma perché
lo possa toccare e mangiare e lo riceva dentro di te. Nessuno, quindi, si avvicini con senso di
fastidio, con tiepidezza; tutti vi giungano pieni di ardore, di fervore e ben desti. Perché se i giudei,
stando in piedi, tenendo i calzari e i bastoni in mano, mangiavano in fretta, conviene assai di piú che tu sia in
guardia. Se essi, infatti, dovevano recarsi in Palestina, e per questo prendevano la forma di viandanti, tu
invece devi trasferirti in cielo.
E` necessaria quindi una grande vigilanza: il tormento da cui sono
minacciati coloro che comunicano indegnamente non è mediocre Considera come ti riempi di
sdegno contro il traditore e contro quelli che hanno messo in croce Cristo. Bada bene di non essere
anche tu reo del corpo santissimo, ma tu lo ricevi con l`anima immonda dopo aver ricevuto tanti benefici!
Poiché Egli non si accontentò di farsi uomo, di essere schiaffeggiato e crocefisso, ma si unisce anche e
si intrattiene con noi, e non solo per mezzo della fede, ma in realtà ci fa suo proprio corpo. Quale
genere di purezza deve superare colui che partecipa a tale sacrificio? Quali raggi di luce da essere
sorpassati dalla mano che spezza questa carne,
dalla bocca che si riempie di questo fuoco spirituale, dalla
lingua che si arrossa con questo sangue venerando?
Considera quale onore tanto elevato ti viene reso, di quale
banchetto fai parte. Colui che gli angeli vedono con tremore e, a causa del suo splendore, non osano
guardare in faccia, di Questi noi ci alimentiamo, con Questi noi ci mescoliamo e diventiamo un solo
corpo e carne di Cristo.
Chi può narrare i prodigi del Signore, far risuonare tutta la sua lode? (Sal 105,2).
Quale pastore non rnanda al pascolo le sue pecore servendosi dei suoi servi? Ma che dico, pastore? Vi
sono spesse volte delle madri le quali, dopo aver sofferto i dolori del parto, offrono i loro figli ad
altre affinché li allattino e li educhino. Ma Egli non ha voluto cosí; Egli ci alimenta col suo sangue e si unisce a
noi con tutti i mezzi. Osservalo bene: è nato dalla nostra stessa sostanza. Ma ciò non appartiene a tutti,
dirai. Invece, sí certamente: a tutti. Perché
se è venuto a prendere su di sé la nostra natura, è evidente che è
venuto per tutti. E se per tutti, anche per ognuno di noi. Ma come mai, mi dirai, non tutti hanno saputo trar profitto da
questo guadagno? Non certamente per colpa di Colui il quale ha scelto questo in nome di tutti,
bensí per colpa di coloro che non hanno voluto. Con ognuno dei fedeli Egli si unisce e si mescola per
mezzo del sacramento, e coloro che ha generati li alimenta lui stesso e non li affida ad altri, e ti
persuade allo stesso tempo col fatto che Egli ha preso la tua carne. Non dobbiamo quindi essere pigri, essendo
stati giudicati degni di un sì grande amore
ed onore. Non vedete con quale slancio i piccoli si attaccano al
petto della madre, con quale impulso vi applicano le labbra? Avviciniamoci anche noi con lo stesso slancio
a questa mensa, a questo petto e a questo calice spirituale; e ancora di piú: attiriamo con un
impegno piú grande, come fanno i bimbi che devono essere allattati, la grazia dello Spirito Santo, e non
abbiamo nessuna altra preoccupazione se non quella di non partecipare di questo alimento. L`Eucaristia non è
opera dovuta alla virtù umana. Colui che in quella cena l`ha portata a compimento è Colui che ancor oggi la
sostiene. Noi abbiamo la funzione di suoi ministri; ma Colui che santifica la offerta e la trasforma è
Lui stesso. Non vi prenda parte, quindi, nessun Giuda, nessun avaro. Se
qualcuno non è suo discepolo, si ritiri; il sacro banchetto non ammette tali commensali.
Celebro la Pasqua , afferma, con i miei discepoli (Mt 26,8).
Questa è la stessa mensa. Poiché non si può dire che Cristo
abbia preparato quella e l`uomo
questa: ambedue sono state preparate da Cristo. Questa è quel
cenacolo in cui allora si trovavano e da cui si recarono al monte degli; Ulivi. Rechiamoci anche noi verso le
mani dei poveri, perchè sono esse nel monte degli Ulivi. Ulivi piantati nella casa del Signore, sono la
moltitudine dei poveri, i quali distillano l`olio che nell`al di là ci sarà di utilità, l`olio che avevano le
cinque vergini, mentre le altre cinque perirono perché non seppero prenderlo da qua. Prendiamolo, dunque,
ed entriamo per andar incontro allo Sposo con le lampade splendenti; prendiamolo ed usciamo da qua con
esso. Non vi entri nessuno che sia disumano, nessuno che sia crudele e senza compassione, nessuno
assolutamente che sia macchiato. Dico questo a voi che comunicate e a voi che amministrate la
comunione. Perché è necessario
parlare anche a voi affinché di affinché distribuiate questi doni
con molta diligenza. Non vi viene riservato affatto un piccolo castigo se, conoscendo le cattiverie
di qualcuno, permettete che partecipi a questo banchetto. Si domanderà conto del suo sangue alle vostre
mani! (cf. Gen 42,22). Anche se si tratta del comandante militare, anche se si tratta del prefetto, anche se
è colui stesso che si cinge il diadema, e si accosta indegnamente, allontanalo; tu hai un potere piú grande di
quello che ha lui! Se tu avessi ricevuto l`incarico di conservare pura una fonte di acqua per un gregge, e
vedessi una pecora con la bocca piena di fango, non le permetteresti di abbassarsi sulla corrente e di
intorbidirla; e come mai adesso, che sei
incaricato di una fonte non d`acqua, ma di sangue e spirito, e
vedendo avvicinarsi ad essa alcuni che sono macchiati, non di terra e fango, ma di qualcosa di peggio, il
peccato, come mai non ti adiri e non li allontani? Quale perdono pensi vi sia per te?
Per questo Iddio vi ha distinti con sí grande onore, affinché voi
possiate far la cernita tra i degni e gli indegni. Questa è la vostra dignità, questa è la vostra
sicurezza, questa la vostra corona; e non passeggiare (per la chiesa) cinti di un bianco e splendente
vestito.
(Giovanni Crisostomo, In Matth., 82, 4-6)
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