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Marco 14,12-16.22-26; Esodo 24,3-8 Salmo 115 Ebrei 9,11-15
E mentre cenavano,
prendendo in mano il pane, lo spezzò. Per quale motivo ha
celebrato questo mistero precisamente nel tempo della Pasqua? Affinché tu scopra in
ogni luogo che Lui era il Legislatore dell`Antico Testamento, e che quanto è in esso contenuto è stato
scritto per raffigurare questa realtà. Ed è per questo motivo che Egli ha collocato la verità al posto della
figura. La sera, per suo conto, significava la pienezza dei tempi, e che gli avvenimenti erano vicini ormai al
loro termine. Egli, inoltre, rende grazie,
insegnandoci così come si deve celebrare questo mistero,
dimostrandoci che Egli non cammina verso la Passione involontariamente, insegnandoci a portar avanti con
gratitudine tutte le nostre sofferenze e proponendoci tante buone speranze. Poiché se la figura è stata un
frutto di libertà da una cosí grande schiavitú, quanto piú lo sarà la verità che darà libertà a tutta
la terra e verrà data per il bene della nostra natura! Ed è per questo motivo che Egli non ci ha donato il
mistero fino a questo momento, ma soltanto quando le istituzioni legali dovevano cessare. Egli distrugge
infine la principale di tutte le sue feste, trasportando [i suoi] ad un`altra mensa terribile, ed esclama:
Prendete, mangiate: questo è il mio corpo, il quale viene spezzato per molti (1Cor 11,24).
E come mai, all`udire questo, non ne furono turbati? Perché già in
anticipo Egli aveva loro
predetto su tale argomento molte e grandi cose. Per cui non le
ribadisce ora, perché essi avevano già inteso parlare abbastanza sull`argomento, ma riporta la causa
della sua passione, che era la remissione dei peccati. Egli chiama poi il suo sangue del Nuovo Testamento, vale
a dire, della promessa, dell`annuncio della nuova legge. Infatti, ciò era stato promesso dai tempi
antichi e viene confermato dal Testamento della legge nuova. E cosi come l`Antico Testamento usava pecore e
vitelli, il Nuovo ha il sangue del Signore. Per questo stesso motivo fa capire che va verso la morte:
per questo fa menzione di Testamento; e fa menzione dell`Antico, perché anch`esso si era iniziato col
sangue.
E ancora una volta accenna alla causa della sua morte. Il quale [il sangue] sarà effuso per molti per la remissione dei peccati; ed
aggiunge: Fate questo in
memoria di me. Vedete come si sta distaccando ed allontanando dalle usanze giudaiche? Così come quello anteriore
- dice ad essi - lo facevate in memoria delle meraviglie di Egitto, ora fate questo in memoria di
me. Quel sangue era stato effuso a salvezza dei primogeniti: questo invece in perdono dei peccati di
tutto il mondo. Perché questo è il
mio sangue - egli dice - che sarà versato in remissione dei peccati. E parlava in questo modo, dichiarando così che la passione e la croce sono un mistero, ed esortando in
tale maniera allo stesso tempo i discepoli.
E cosí come Mosè ha detto:
Questo [sia] per voi ricordo sempiterno (Es 3,15),
così pure Egli dice: In memoria di me (Lc 22,19) finché io verrò. Per
questo motivo dice ancora:
Ho desiderato
ardentemente di mangiare questo agnello pasquale (Lc 22,15); e cioè, consegnarvi delle cose nuove e donarvi la pasqua, con la quale devo rendervi spirituali.
Di esso [del sangue] ne bevve anche Lui. Infatti, affinché quelli,
nell`udire ciò, non dicessero:
«Come mai? Beviamo sangue e mangiamo carne?» e ne fossero turbati
(poiché in realtà, quando Egli parlò di questo argomento, molti solo all`udire tali parole, ne
furono scandalizzati), Egli - perché non venissero turbati anche ora - è stato il primo a farlo,
invogliandoli tranquillamente alla partecipazione dei misteri. Per tal motivo bevve Egli stesso il suo proprio sangue.
Ma come? dirai. E bisognerà fare anche quello di prima (quello dell`antica legge)? Niente affatto. Perché
Egli ha detto: Fate questo, precisamente per allontanarci da quello. Infatti, se questo opera la remissione
dei peccati - come in realtà avviene -, quello è ormai inutile. Cosí, dunque, come succedeva tra i Giudei,
vincola ora al mistero il ricordo del beneficio, chiudendo in tal modo la bocca agli eretici. Perché
quando essi dicono: «Da che cosa si deduce che Cristo è stato immolato?», oltre ad altre ragioni, chiudiamo
le loro labbra per mezzo dei misteri. Poiché se Cristo non fosse morto, di che cosa sarebbero simbolo i
misteri che noi celebriamo?
(Giovanni Crisostomo, In Matth., 82, 1)
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