mercoledì 6 giugno 2012

il disegno divino e il mondo spirituale


Fa’ risplendere, o Signore, il giorno luminoso della tua scienza e scaccia la notte tenebrosa dalla nostra mente, perché sia illuminata e ti serva nella novità della purezza.
 Il sorgere del sole segna l’inizio dell’attività dei mortali. 
Fa’, o Signore, che perduri nelle nostre menti il giorno che non conosce la fine.
 Donaci di vedere in noi stessi la vita della risurrezione e fa’ che nulla distolga il nostro spirito dalle tue gioie. 
Imprimi in noi, o Signore, il segno di questo giorno che non trae inizio dal sole, infondendoci una costante ricerca di te.
Ogni giorno noi ti accogliamo nei tuoi sacramenti e ti riceviamo nel nostro cuore. 
Facci degni di sperimentare nella nostra persona la risurrezione che speriamo. 
Con la grazia del battesimo abbiamo nascosto nel nostro essere il tuo tesoro, quel tesoro che si accresce alla mensa dei tuoi sacramenti. 
Concedici di gioire della tua grazia.
 Noi possediamo in noi stessi il tuo memoriale che attingiamo alla tua mensa spirituale. 
Fa’ che lo realizziamo pienamente nella rinascita eterna. 
Quella bellezza spirituale, che la tua immortale volontà suscita anche nella condizione umana, ci faccia comprendere quanto sia grande la nostra dignità. 
La tua crocifissione, o nostro Salvatore, pose fine alla vita del corpo. 
Concedici di crocifiggere spiritualmente la nostra anima. 
La tua risurrezione, o Gesù, faccia crescere in noi l’uomo spirituale.
Il contatto con i tuoi misteri sia per noi come uno specchio che ce lo faccia conoscere. 
Nel tuo piano divino, o nostro Salvatore, è configurato tutto il mondo della nostra salvezza. Concedici di seguirlo come uomini spirituali. 
Non privare, o Signore, la nostra mente della tua rivelazione divina e non togliere alle nostre membra il calore della tua comprensione. 
La natura mortale del nostro corpo ci conduce alla morte. 
Riversa su di noi il tuo amore divino, che cancelli dal nostro cuore gli effetti della mortalità. Concedici, o Signore, di affrettarci verso la nostra patria celeste e, come Mosè sul Sinai, fa’ che la possediamo per mezzo della tua rivelazione.


(dai “Discorsi” di sant’Efrem, diacono)

Nessun commento:

Posta un commento