mercoledì 29 agosto 2012

Non morirò se non per te, Gesù, che ti sei degnato di morire per me


Per due giorni consecutivi ho avvertito in me un gran desiderio del  martirio e una viva brama di sopportare tutti i tormenti che i martiri hanno  sofferto. 
Mio Dio e mio salvatore Gesù, che potrò mai renderti per tutti i beni con i quali mi hai prevenuto? Prenderò dalla tua mano il calice delle tue sofferenze e invocherò il tuo nome. Alla presenza dell’eterno tuo Padre, e dello Spirito Santo, alla presenza della tua santissima Madre e del suo castissimo sposo, davanti agli angeli, agli apostoli e ai martiri, ai miei venerati padri sant'Ignazio e san Francesco Saverio, faccio voto, sì, mio salvatore Gesù, faccio voto di non sottrarmi mai, per quanto sta in me,alla grazia del martirio, se per tua infinita misericordia, vorrai un giorno presentarla a me, tuo indegno servo.
A tal punto mi obbligo che, per tutto il resto della mia vita, voglio che non mi sia più dato o permesso fuggire le occasioni di morire e di versare il mio sangue per te, a meno che talvolta giudicassi più conveniente alla tua gloria comportarmi diversamente. E quando avrò ricevuto il colpo mortale, mi obbligo ad accettarlo dalla tua mano con tutto il desiderio e la
gioia del mio cuore. E perciò, o mio amabile Gesù, io ti offro fin da questo momento, con i sentimenti di gioia che provo, il mio sangue, il mio corpo e la mia vita, perché io non muoia che per te, se mi farai questa grazia, poiché tu ti sei degnato di morire per me. Fa' che io viva in tal modo che tu mi abbia a concedere questo favore di morire cosi felicemente. Così, mio Dio e mio salvatore, io prenderò dalla tua mano il calice delle tue sofferenze e invocherò il tuo nome: Gesù, Gesù, Gesù! 
O mio Dio, quanto mi dolgo che tu non sia conosciuto e che presso questi popoli barbari tanto pochi siano quelli che hanno abbracciato la tua fede! Il peccato non è ancora scomparso e tu non sei amato! Sì, mio Dio, se tutti i tormenti che i prigionieri possono sopportare in questi paesi, con la crudeltà dei supplizi, dovessero riversarsi su di me, sono disposto con tutto il cuore a sostenerli e a soffrirli tutti anche da solo. 

dalle note spirituali di san Giovanni de Brébeuf, sacerdote e martire
(The Jesuit Relations and Allied Documents. Reuben Gold Thwaites, t. 34,
Cleveland, 1898, pp. 188, 164, 166, 188)

Nessun commento:

Posta un commento