giovedì 29 novembre 2012

Orfana


Giorno più triste non vi può essere nella vita di una fanciulla di quello in cui essa rimane sola sulla terra!
I più santi , i più veri, i più puri affetti che Dio ha posto nel cuore delle sue creature sono quelli per i propri genitori.
Eppure è legge di natura che essi ci lasciano su questa valle di pianto immersi in un mare profondo di tristezza e spesso in uno stato di così amaro isolamento da farci desiderare il Cielo.
Anche la Fanciulla Eletta , la Creatura predestinata da Dio alle più eccelse grandezze doveva provare sulla terra questo immenso dolore.
Noi non sappiamo se la Vergine poté assistere al trapasso del padre e della madre sua, che avvennero mentre Maria era ancora nel Tempio di Gerusalemme, ma certo il suo cuore delicatissimo dovette sentire profondamente il distacco ultimo dai suoi cari.
Già aveva sofferto tanto quando ancora pargoletta, aveva dovuto abbandonare la casetta natia, sottrarsi alle tenerezze della madre sua e del caro padre per entrare nel Tempio, ma allora il suo pensiero poteva tornare con gioia a rivivere la brevissima infanzia felice…. Là  nella sua Nazaret, ed il suo cuore  provava un dolce conforto ogni volta che rivedeva, sia pur per breve tempo, gli amati genitori…. Ma ora non era più così! 
Essa ora la rivedeva , sì quella casa dove aveva aperto gli occhi alla luce, dove aveva mosso i primi passi e pronunciato le prime parole e il nome Santo di Dio!
La rivedeva, ma oh quanto mutata! Il soffio triste della morte vi era passato… e tutto aveva portato via!
Chiuse le piccole finestre, che un dì parevano occhi luminosi, chiusa la porta, incolto l’orticello e pieno di sterpi.
Che cosa c’era più in quella casa in cui Maria aveva trascorsa la sua prima infanzia?
Nulla….
Fuorchè il ricordo caro, incancellabile, fuorchè l’immagine viva di coloro che non erano più!
Poi la vita aveva ripreso il suo ritmo normale, dopo quel gran dolore, ma con una nota d’indefinita pena.
Ora che la mente e il cuore non si potevano più riposare nel pensiero delle persone amate, Ella, levando lo sguardo al cielo, sentiva che solo di lassù, le poteva venire il conforto.. e s’appoggiava a quell’unica fonte di salute: La Fede!
Ecco il sostegno nelle angosce di questa valle di pianto!
La Fede!” ecco la luce nelle tenebre di questo esilio!
Anche  prima  la fede di quella fanciulla mirabile era sublime e meravigliosa, anche prima il suo cuore era sempre in alto, ma ora pareva completamente staccato dalla terra……ora che quaggiù non aveva più ne madre, ne padre.
Ella poteva ripetere col completo abbandono delle anime generose:  “Padre nostro che sei nei Cieli”
O fanciulla, io ti auguro che abbia a godere ancora per molti anni la presenza dei tuoi genitori e specialmente di tua madre!
Triste è quella casa in cui manca l’angelo della famiglia; oscura è quell’ora in cui si spegne il cuore della Mamma!
Infelice è quella giovinetta che resta priva del più stato affetto che ci sia sulla terra! Ma pure, poiché la Morte non guarda ne età, ne circostanze, potrebbe darsi che anche per te, come per la cara fanciulla Nazarena fosse spuntata l’alba  più triste della tua vita!
Ebbene, se così t’avesse voluto provare Iddio, sappi ancora una volta volgere lo sguardo a Cole che, come te ebbe a fanciulla il grande dolore di perdere i genitori; volgiti alla Vergine Santa  ed in Lei troverai sempre “la Luce del tuo cammino”Allora quel gran vuoto che t’è rimasto, verrà a Lei colmato. Vedrai con l’occhio della Fede i dolore, e ponendoti sotto il manto di colei che sola può può prendere il posto della tua Mamma perduta… l’aspro cammino che ti resta da percorrere  ti sembrerà meno faticoso.
Sarà la Madre Celeste che ti guiderà lassù a quella beata eternità, dove la Madre terrena ti aspetta per accoglierti sul suo cuore e non lasciarti mai più.
Ma tu o fanciulla, che hai ancora la fortuna di vederti accanto tua Madre, oh sappi approfittare  di questo gran dono di Dio!Sii per essa gioia, consolazione , aiuto, sollievo.
Non fare come tante ragazze della tua età che sono il cruccio più amaro dei genitori e causa per essi di tante lacrime!
Ah non crearti l’acerbo rimorso di far incanutire  le chiome di tua Madre  anzitempo,  e di scavare solchi di dolore su quel viso che tu dovresti solo baciare e venerare! Per tua Madre tu devi essere gioia e orgoglio, speranza  e luce! Oh verrà un giorno purtroppo  che non l’avrai più!..
Fa che tu non debba mai rimpiangere di aver trascorso gli anni felici in cui Ella ti era vicina, nella trascuratezza, nell’indifferenza, e Dio non voglia, nel disamore!

6^ meditazione: La Vita di Maria 

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