domenica 16 febbraio 2014

Lady Lazarus





L'ho rifatto 
Un anno ogni dieci 
Ci riesco 
Una specie di miracolo ambulante, la mia pelle 
Splendente come un paralume nazi, 
Il mio Piede destro, 
Un fermacarte 
La mia faccia un anonimo, pefetto 
Lino ebraico. 
Via il drappo, 
O mio nemico! 
Faccio forse paura? 
Il naso, le occhiaie, la chiostra dei denti? 
Il fiato puzzolente 
In un giorno svanirà. 
Presto, ben presto la carne 
Che il sepolcro ha mangiato si sarà 
Abituata a me 
E io sarò una donna che sorride. 
No ho che trent'anni. 
E come il gatto ho nove vite da morire. 
Questa è la Numero Tre. 
Quale ciarpame 
Da far fuori a ogni decennio. 
Che miriade di filamenti. 
La folla sgranocchiante nocioline 
Si accalca per vedere 
Che mi sbendano mano e piede 
Il grande sporgliarello. 
Signori e signore, ecco qui 
Queste sono le mie mani, 
I miei ginocchi. 
Sarò anche pelle e ossa, 
Ma pure sono la stessa,
 identica donna. 
La prima volta sucesse che avevo dieci anni. 
Fu un incidente. 
Ma la seconda volta ero decisa 
A insistere, a non recedere assolutamente. 
Mi dondolavo chiusa 
Come una conchiglia. 
Dovettero chiamare e chiamare 
E staccarmi via i vermi come perle appiccicose. 
Morire 
É un'arte, come ogni altra cosa. 
Io lo faccio in un modo eccezionale. 
Io lo faccio che sembra come inferno. 
Io lo faccio che sembra reale. 
Ammetterete che ho la vocazione. 
È faccile abbastanza da farlo in una cella. 
È faccile abbsatanza da farlo e starsene lì. 
È il teatrale 
Ritorno in pieno giorno 
A un posto uguale, uguale viso, uguale animale 
Urlo divertito: 
"Miracolo!" 
È questo che mi ammazza. 
C'è un prezzo da pagare 
Per spiare le mie cicatrici,c'e' un prezzo da pagare 
per auscultare il mio cuore 
Eh sì, batte. 
E c'è un prezzo, un prezzo molto caro, 
Per una toccatina, una parola, 
O un po' del mio sangue 
O di capelli o un filo dei miei vestiti. 
Eh sì, Herr Doktor. 
Eh sì, Herr nemico. 
Sono il vostro opus magnum. 
Sono il vostro gioiello, 
Creature d'oro puro 
Che a uno strillo si liquefà. 
Io mi rigiro e brucio. 
Non crediate che io sottovaluti le vostre ansietà. 
Cenere, cenere 
Voi atizzate e frugate. 
Carne, ossa, non ne trovate 
Un pezzo di sapone, 
Una fede nuziale, 
Una protesi dentale. 
Herr Dio, Herr Lucifero, 
Attento, 
Attento. 
Dalla cenere io rinvengo 
Con le mie rosse chiome 
E mangio uomini come aria di vento




Nessun commento:

Posta un commento