giovedì 7 giugno 2012

8. Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua.. Corpus Domini


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Marco 14,12-16.22-26; Esodo 24,3-8 Salmo 115 Ebrei 9,11-15

«Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e lo spezzò» (Mt 26,26). Perché istituì questo  mistero nel tempo della Pasqua? Per mostrarci con ogni suo atto che egli è il legislatore dell'Antica  Alleanza e che tutto quanto è contenuto in essa fu adombrato in vista della nuova. Dov'era la figura,
Cristo stabilisce la verità. Qui, la sera indica la pienezza dei tempi,in cui gli avvenimenti stanno per avere ormai la loro conclusione. Gesù rende grazie, per insegnarci come dobbiamo celebrare questo mistero e  per farci intendere che va volontariamente alla passione affinché anche noi sappiamo soffrire tutto con  rendimento di grazie; e in seguito a questo, c'infonde la santa speranza. Se infatti la figura potè liberare da  una così grande schiavitù,quanto più la realtà libererà tutta la terra e beneficherà il genere umano. Per  questo motivo Gesù non istituisce prima questo mistero, ma lo realizza nel momento in cui devono
cessare le prescrizioni legali. Abolisce così la più importante delle feste giudaiche,trasferendo i suoi discepoli a un'altra mensa infinitamente più sacra e dice:«Prendete e mangiate; questo è il mio corpo, che è dato per voi» (Mt 26,26; Lc 22,19).
Come mai non s i sono turbati udendo queste parole? Perché già prima Cristo aveva detto loro molte e  grandi cose di questo sacramento. Perciò ora non ne dice di più, dato che ne hanno sentito parlare a sufficienza. Dichiara invece la causa della passione, cioè la remissione dei peccati. E chiama il calice la  «Nuova Alleanza nel mio sangue» (1 Cor 11,25), cioè il sangue della promessa e della legge nuova. L'aveva infatti già promesso in antico, ed è appunto questo sangue che stipula la Nuova Alleanza. Come  l'Antico Testamento offriva pecore e vitelli,cosi il Nuovo offre il sangue del Signore. Inoltre con tali parole, Gesù manifesta che la sua fine è prossima: per questo parla di Testamento, e ricorda anche l'Antico; quello pure infatti era stato stipulato per mezzo del sangue. E indica la causa della sua morte
dichiarando che il suo sangue sarà «versato per molti, in remissione dei peccati» (Mt 26,28). Aggiunge  infine; «Fate questo in memoria di me» (Lc 22,19). Osservate come ritrae e allontana gli apostoli dalle  osservanze giudaiche; come se dicesse: celebravate la Pasqua a ricordo dei miracoli operati da Dio in Egitto, ora invece fate questo in mia memoria. Quel sangue fu sparso per la salvezza dei primogeniti; questo sarà versato per la remissione dei peccati dell'umanità intera. «Questo è il mio sangue dell'alleanza,versato per molti in remissione dei peccati » (Mt 26,28) Disse ciò anche per mostrare che la passione e la croce sono un mistero e per confortare in tal modo nuovamente i suoi discepoli. E come un tempo Mose disse: «Voi osserverete questo comando con un rito fissato per sempre» (Es 12,24), così ora il Signore: Fate questo in memoria di me,finché io venga (cfr 1 Cor 11,24.25). Perciò affermava: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi» (Lc 22,15), cioè ho desiderato donarvi queste nuove realtà, e darvi una Pasqua con cui vi renderò uomini
spirituali. E anche lui ne bevve. Per evitare che udendo tali parole dicessero: Come? Beviamo sangue emangiamo carne? E perché non si turbassero, com'era accaduto tempo prima quando aveva parlato di  questi misteri e molti si erano scandalizzati a quelle parole, egli stesso per primo ne dà l'esempio,  inducendoli a partecipare con animo sereno a questi misteri. Per questo dunque, bevve egli stesso il  proprio sangue.

Dalle «Omelie su Matteo» di san Giovanni Crisostomo, vescovo.

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