giovedì 11 ottobre 2012

La gioia della madre Chiesa è tanto più grande quanto maggiore è il numero delle vergini


Rivolgiamo ora la parola alle vergini e lo facciamo con tanta maggior premura quanto più grande è la loro nobiltà e dignità. Esse sono il fiore sbocciato sull'albero della Chiesa, sono gemme e gioielli di grazia, letizia di vita, oggetto di lode e di onore, dono integro e inalterato di Dio, riflesso della santità del Signore, porzione eterna del gregge di Cristo. La madre Chiesa sente vivissima gioia per esse e in esse manifesta la sua spirituale fecondità. Quanto più grande è la fioritura della verginità tanto maggiore è la letizia della madre. Noi ci rivolgiamo ad esse e le esortiamo, mossi più dall'affetto che dalla responsabilità del nostro ministero. Ultimi e infimi quali siamo e perfettamente consci della nostra piccolezza, non intendiamo atteggiarci a censori della loro condotta, bensì mostrare la nostra sollecitudine di pastori ed esprimere loro le nostre preoccupazioni per le insidie che il diavolo è capace di tessere.
Non è superflua ogni precauzione, nè vano ogni prudente timore quando si tratta di provvedere alla propria salvezza e di salvaguardare le direttive di vita date dal Signore medesimo.Si sono consacrate a Cristo rinunciando alle soddisfazioni del matrimonio. Si sono votate completamente a Dio per essere sante nella mente e nel corpo. Dio conceda loro di portare a compimento l'opera intrapresa in modo da ottenere il grande premio loro promesso. Non pensino ad ornarsi di gioielli o di tornar gradite agli uomini, ma di piacere solo al Signore che saprà premiare degnamente la loro verginità. Custodite, o vergini, custodite ciò che siete. Custodite quello che sarete.
Vi attende una magnifica corona. Il vostro coraggio avrà la meritata ricompensa. Alla vostra castità sarà riservato un dono eccelso. Voi avete già cominciato ad essere quello che noi saremo. Voi avete già in questo mondo la gloria della risurrezione. Camminate attraverso il mondo senza contagiarvi di esso. Mantenendovi caste e vergini, siete uguali agli angeli di Dio. Conservate, perciò, intatta la vostra verginità, e ciò che con matura deliberazione avete abbracciato, fatelo perdurare inviolabilmente con chiara consapevolezza. Per questo non curatevi tanto dell'aspetto esteriore, di monili e di varie eleganze, quanto piuttosto della santità della vita.
E' voce dell'apostolo, che il Signore ha chiamato " strumento eletto " e Dio mandò a proclamare i comandamenti celesti: " Il primo uomo, egli dice, tratto dalla terra è di terra, il secondo viene dal cielo; e quale è l'uomo di terra, così sono quelli di terra; e quale è quello celeste, così anche i celesti.
E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste" ( 1 Cor. 15,47-49 ) . E' questa l'immagine di cui si riveste la verginità. Essa porta l'integrità, porta la santità e la verità.

Dal trattato " Sul contegno delle vergini " di san Cipriano,
vescovo e martire  ( Nn.22,23; CSEL 3,189-190. 202-204 )

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